Le ultime ricerche condotte da centri studi e prestigiosi enti nazionali e internazionali hanno ribadito un dato noto da tempo: gli italiani hanno un tasso di alfabetizzazione finanziaria molto basso, troppo. Leggendo certi numeri non c’è da stupirsi se molti analisti parlino degli italiani come di un popolo di analfabeti in finanza. Un’espressione dura ma estremamente realista se si analizzano alcuni dati oggettivi che purtroppo riguardano tutte le fasce di età.
Affermazioni del tipo “gli italiani sono ignoranti quando si parla di investimenti” e sono “da bocciare in economia” sono diventate praticamente un luogo comune. Questa semplificazione ha però fatto perdere di vista cosa si intenda tecnicamente con “alfabetizzazione finanziaria“. E’ da questa definizione che è necessario partire per poi poter parlare di numeri e di possibili soluzioni che possono essere adottate dal singolo aspirante investitore che è intenzionato a mettersi in gioco e che quindi è alla ricerca della strada giusta per accrescere la sua educazione finanziaria.
Alfabetizzazione finanziaria cosa è
La definizione di alfabetizzazione finanziaria è molto rigorosa. A fornirla è stata l’OCSE secondo la quale con “alfabetizzazione finanziaria” e quindi “educazione finanziaria” si intendono quei processi attraverso i quali gli investitori possono migliorare le proprie cognizioni riguardo prodotti, concetti e rischi in campo finanziario e, grazie ad informazioni, consigli e istruzione, riescono a sviluppare abilità e fiducia nei propri mezzi e ad acquisire una più vasta consapevolezza sulle opportunità e i rischi finanziari, nonché a fare scelte di investimento informate e consapevoli.
Come si intuisce da questa definizione, quindi, l’alfabetizzazione finanziaria non significa sapere come risparmiare al supermercato ma è ben altro!
(An)alfabetizzazione finanziaria in Italia: la situazione attuale
L’impostazione completamente distorta del sistema educativo e, ancor prima, un’educazione familiare che, solitamente, vede l’investimento e la possibilità di accumulare ricchezza in modo negativo, sono le principali zavorre che hanno impedito agli italiani di sviluppare un livello di alfabetizzazione finanziaria adatto all’epoca attuale.
Le cifre dicono tutto. Ad oggi meno di un terzo degli italiani adulti conosce il significato dei concetti finanziari di base. Attenzione perché non stiamo parlando di chissà quali concetti ma di nozioni molto semplici come ad esempio cosa è il tasso di interesse oppure quale è il rapporto che sussiste tra rischio e investimento. Va dà se che se non si ha conoscere di queste fondamenta, diventa difficile capire come investire. Se tra adulti l’alfabetizzazione è bassa, tra i giovani non è da meno (e qui a pesare è l’incapacità del sistema di istruzione di stimolare interesse per la finanza). Secondo un rapporto redatto dall’OCSE-PISA, l’Italia è al 12esimo posto su un campione di 20 Paesi.
Quasi il 21 per cento dei giovani italiani arriva appena al livello 1 e quindi ha una conoscenza finanziaria insufficiente. Considerando che la media OCSE è del 14,7 per cento, è evidente che i giovani studenti italiani siano da bocciare in finanza. Fin qui abbiamo però parlato dei peggiori. E per quello che riguarda i migliori? Ebbene solo il 4,5 per cento degli studenti italiani è al livello 5 della scala OCSE (quello più alto). Anche in questo caso siamo molto sotto la media OCSE che è del 10,5 per cento.
Alfabetizzazione finanziaria degli italiani: le prospettive
I dati OCSE cui abbiamo accennato nel precedente paragrafo, spalancano davvero la porta al pessimismo. Ci chiediamo, però, se ci siano degli appigli cui aggrapparsi per guardare con speranza al futuro.
La risposta è affermativa. Un’indagine della Banca d’Italia datata 2020 e condotta tra 2000 persone di età compresa tra i 18 e i 79 anni, ha fotografato un leggero miglioramento del tasso di alfabetizzazione pur in un contesto caratterizzato da una cultura finanziaria bassa. Via Nazionale non ha remore ad ammettere, che, i passi in avanti fatti sono comunque piccoli se rapportati al ritmo delle altre nazioni, ed è per questo che l’Italia continua a collocarsi in coda agli altri paesi europei e internazionali per quello che riguarda la cultura finanziaria.
L’aspetto più interessante dell’indagine della Banca d’Italia è che gli stessi italiani sono consapevoli di essere incompetenti in ambito finanziario tanto che un italiano su 2 si ritiene inferiore alla media per quello che riguarda le conoscenze.
Come migliorare la propria alfabetizzazione finanziaria
L’indagine della Banca d’Italia conferma che ad impattare sulla scarsa educazione finanziaria degli italiani sono soprattutto questioni di sistema. L’assenza di discussioni finanziarie in famiglia e un sistema scolastico poco attento a questi temi, lasciano il soggetto pur interessato senza punti di riferimento. Nonostante negli ultimi anni siano state lanciate iniziative lodevoli come il mese dell’Educazione Finanziaria, il gap da recuperare con gli altri paesi resta enorme. E allora cosa può fare il singolo?
Un aiuto non di poco conto può arrivare dagli stessi operatori finanziari. Negli ultimi anni la concorrenza tra i broker CFD (qui trovi una lista dei migliori) è aumentata tantissimo. Proprio la necessità di differenziarsi rispetto ai competitors ha spinto molti broker ad offrire nuovi strumenti ai propri clienti. In questo contesto è cresciuta l’attenzione degli operatori verso l’educazione finanziaria dei traders.
Oggi ci sono primari broker che curano tantissimo l’aspetto formativo mettendo a disposizione numerose risorse del tutto gratuite che possono rivelarsi utilissime per l’investire alle prime armi. Non parliamo solo delle solite guide in pdf ma di lezioni video, webinar e addirittura eventi con esperti del settore. Un broker che si è mosso proprio in questa direzione è ROInvesting (qui la nostra recensione completa). In effetti andando sul sito dell’intermediario (qui il link ufficiale), ci si imbatte subito nella sezione denominata “Centro di Formazione“.
Le risorse presenti gratuitamente sono tantissime: articoli sul trading, hub degli asset ma anche segnali di trading e corsi di trading. Se a ciò si aggiunge il fatto che il servizio clienti di ROInvesting è in assoluto uno dei migliori, si può comprendere perché questo broker ha così successo quando si parla di educazione finanziaria. Del resto ROInvesting è da anni anche partner dell’AC Milano e questo conferma la serietà del broker.
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Alfabetizzazione finanziaria: conclusioni
La consapevolezza di partire da basse condizioni di alfabetizzazione finanziaria è il primo passo da fare per iniziare il proprio cammino educativo. Se il sistema offre poco, il singolo comunque può fare tanto. La tecnologia, sotto questo punto di vista, è fondamentale. Su borsainside.com abbiamo ideato una serie di guide che possono essere molto utili per accrescere le competenze anche di chi è alle prime armi. Ad esempio:
Gli strumenti forniti da broker come ROInvesting (qui il sito ufficiale) possono essere un altro supporto. Poi ci sono le letture. Libri come I Segreti delle Mente Milionaria di Harv Eker possono essere molto di aiuto in quanto partono dalle basi. Lo stesso dicasi per l’intramontabile Padre Ricco Padre Povero di Robert Kiyosaki.
Fondamentale è affiancare lo studio teorico alla pratica. L’esercizio, infatti, è uno dei metodi migliori per perfezionare le proprie competente e accrescere, progressivamente, la propria alfabetizzazione finanziaria.
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