Recentemente, Microsoft ha preso la decisione di bloccare temporaneamente l’accesso al chatbot ChatGPT di OpenAI, affermando che questa mossa è stata intrapresa per motivi di sicurezza e per garantire la protezione dei dati. La notizia è stata notata da Tom Warren di The Verge, che ha condiviso screenshot che mostrano la comunicazione interna dell’azienda riguardo alla restrizione dell’accesso al servizio.
Microsoft contro ChatGPT? facciamo chiarezza
Secondo quanto riportato, Microsoft ha informato i dipendenti di questa restrizione attraverso un aggiornamento interno, indicando che diversi strumenti, tra cui Canva (successivamente rimosso dalla lista), non sono più accessibili sui dispositivi aziendali. Nonostante la mancanza di una motivazione specifica da parte di Microsoft, l’azienda ha dichiarato che questa è un’azione precauzionale nei confronti dei servizi esterni che gestiscono dati sensibili e dei potenziali rischi per la sicurezza. La società avrebbe condotto dei test per assicurarsi che i dati aziendali altamente sensibili rimangano sicuri.
Un portavoce di Microsoft, intervistato dalla CNBC, ha spiegato che il filtraggio degli endpoint è stato applicato in modo più ampio del previsto durante un test e che non rappresenta una modifica alle politiche interne dell’azienda. Inoltre, la società ha suggerito l’utilizzo di Bing Chat, noto per essere basato sul modello GPT-4, come alternativa.
È importante sottolineare che Microsoft ha effettuato un investimento significativo, stimato intorno ai 10 miliardi di dollari, in ChatGPT e OpenAI. La decisione di bloccare temporaneamente l’accesso a ChatGPT sottolinea l’attenzione di Microsoft alla sicurezza dei dati aziendali e la necessità di affrontare con prudenza l’uso di servizi esterni.
Mentre Microsoft affronta questi problemi di sicurezza, è probabile che implementerà ulteriori misure per garantire che i dati sensibili e aziendali siano adeguatamente protetti. Gli utenti rimarranno in attesa di ulteriori comunicazioni da parte di Microsoft riguardo al ripristino dell’accesso a ChatGPT e alle azioni intraprese per garantire una maggiore sicurezza nel futuro.
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