Il tumultuoso novembre 2023 ha lasciato un’impronta indelebile sul mondo dell’Intelligenza Artificiale, segnato dal controverso licenziamento e reinserimento di Sam Altman nella sua stessa azienda, OpenAI. Tuttavia, gli effetti di questi avvenimenti si riverberano anche sui progetti in cantiere, con ripercussioni dirette sul tanto atteso GPT Store.
Lo Store di ChatGPT si farà attendere
Il lancio del GPT Store, inizialmente previsto in modo ottimistico proprio per novembre, ha subito un clamoroso rinvio, spostando l’uscita sul mercato alla prima fase del 2024. Questa decisione è stata motivata dagli “impegni inaspettati” dell’azienda, come comunicato agli utenti di GPT Builder, lasciando intendere che questi eventi abbiano gravemente influenzato i piani operativi.
L’annuncio del ritardo, sebbene inaspettato, non sorprende considerando la serie di eventi tumultuosi che hanno scosso l’azienda. Oltre alle controversie nel board e al rientro di Altman dopo il suo licenziamento, le minacce di licenziamenti di massa da parte dei dipendenti di OpenAI hanno suscitato notevole scalpore. Inoltre, la proposta di contratti praticamente pronti da parte di Microsoft, già avanzata a Altman poco prima dei tumultuosi avvenimenti, ha contribuito a gettare ombre sulla stabilità interna dell’azienda.
Tale contesto di disordini interni ha inevitabilmente impattato sui piani aziendali, con ripercussioni significative sul calendario di lancio del GPT Store. Nonostante le aspettative del mercato fossero alte e l’attesa palpabile, i recenti eventi hanno posto un freno a queste prospettive, spostando l’uscita del GPT Store a una data successiva, mentre OpenAI si adopera per ristabilire la propria stabilità e ritrovare la continuità nell’avanzamento dei progetti.
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