L’anno sta per terminare e una delle tante classiche domande di questo periodo riguarda la scelta tra azioni e bond per il prossimo anno. Meglio investire in azioni o in obbligazioni nel 2024? A quale asset class conviene dare maggiore peso nel proprio portafoglio trading?
Poichè un interrogativo simile riguarda il campo delle “previsioni” è ovvio che, a prescindere dalla risposta, resti sempre un forte alone di incertezza. Ebbene nel 2024 questo “peso” è ancora maggiore visto che proprio il prossimo anno si terranno le elezioni presidenziali americane il cui esito potrà essere più chiaro nei prossimi mesi.
In un contesto simile gli analisti di T. Rowe Price, tra i primi a porsi la domanda “meglio azioni o obbligazioni nel 2024” hanno evidenziato come sicuramente non mancheranno le occasioni di investimento soprattutto nel settore obbligazionario.
Investire in azioni o obbligazioni nel 2024? Il quadro di riferimento
A differenza della situazione in Europa, già recessione o comunque prossima ad entrarvi, le prospettive delle scenario economico degli Stati Uniti sono decisamente più incerte secondo gli analisti di T. Rowe Price. Mentre in Europa si discute già di un possibile “hard landing,” “soft landing,” o addirittura di un “no landing,” in relazione agli Stati Uniti è alquanto difficile formulare previsioni precise a causa degli effetti distorsivi che deivano da 15 anni di politiche di quantitative easing e dalla pandemia.
Nonostante segnali tradizionalmente associati a una recessione, come l’inversione della curva dei rendimenti e la fine di un ciclo di rialzi del costo del denaro da parte della Federal Reserve, l’economia degli Stati Uniti continua comunque a mostrare segnali di resilienza. Ad esempio la disoccupazione si attesta al 3,9 per cento alla fine di ottobre, mentre il Pil ha registrato una crescita del 4,9 per cento nel terzo trimestre. Secondo gli analisti la relazione tra la disoccupazione e la recessione sarà un fattore decisivo nel determinare la presenza di segnali di un rallentamento economico più marcato delle attese negli Stati Uniti.
A ciò si aggiungono poi le prossime elezioni presidenziali del 2024. In ottica investimento esse altro non sono che un ulteriore fonte di incertezza globale. Secondo Yoram Lustig, responsabile delle soluzioni multi-asset per Emea & Latam, il voto americano, con il suo esito affatto che scontato, potrebbe mettere sotto pressione alcuni membri della Federal Reserve visto che l’amministrazione in carica potrebbe essere interessata ad evitare una recessione nell’anno delle elezioni anche perchè il 2023 è stato già di suo pesante a causa del downgrade del debito e dell’aumento esponenziale del deficit (eventi che sicuramente non hanno rappresentato una buona pubblicità per Biden).
L’inflazione resta un elemento di preoccupazione per tutto il 2024. Allo stato attuale dei fatti l’inflazione negli Stati Uniti è attestata attorno al 3,2 per cento, un livello che viene ritenuto ancora significativo anche perchè c’è sempre da considerare l’andamento della quotazione petrolio, la variabile che indirettamente, condiziona più di tutto l’indice dei prezzi al consumo (CPI).
In un contesto simile non è da escludere che le banche centrali possano tagliare il costo del denaro magari non nella prima parte del 2024 come in tanti ritengono.
Mentre i mercati sembrano già scontare tagli imminenti, gli esperti della società ritengono che le banche centrali possano adottare un approccio più cauto difendendo la propria credibilità e evitando di ridurre i tassi troppo presto, nonostante la presenza di pressioni inflazionistiche. Questa cautela potrebbe portare a una delusione di mercato, con tassi più elevati che potrebbero frenare ulteriormente l’economia, specialmente considerando il passaggio dal quantitative easing al quantitative tightening.
T. Rowe Price prevede che la Federal Reserve possa essere la prima a intervenire sul costo del denaro negli Stati Uniti, con un possibile impatto sulla valuta, considerando che l’inflazione potrebbe scendere prima negli USA rispetto ad altre regioni.
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Meglio investire in azioni o obbligazioni nel 2024? Ecco cosa nel pensa T. Rowe Price
Alla luce di quello che abbiamo fin qui detto, è preferibile investire in azioni o in bond nel 2024? Gli esperti di T. Rowe Price hanno ridotto il sovrappeso in liquidità per assumere un approccio più positivo sull’azionario optando per un atteggiamento neutral su tutte e tre le principali classi di asset. Premesso questo, gli esperti ritengono che l’azionario possa soffrire della concorrenza del reddito fisso nel breve termine e questo a causa del rendimento molto alti di alcuni dei titoli di stato come i Btp italiani.
Per gli investitori europei, T. Rowe consiglia di non trascurare gli investimenti internazionali, anche alla luce del fatto che le borse europee sono sottopesate. Tra i fattori di preoccupazione del Vecchio Continente ci sono i crescenti rischi di recessione (molti paesi europei sono in crisi a partire dalla Germania), le valutazioni poco attraenti e l’oggettiva difficoltà della BCE ad esprimere una politica monetaria adeguata visto che i paesi presentano condizioni economiche diverse. Viceversa, T. Rowe Price si aspetta che Stati Uniti e Giappone siano più attraenti per gli investitori.
Per quanto riguarda la Cina, gli analisti restano in posizione neutrale, riconoscendo la persistenza di problemi nel settore immobiliare e una crescita post-pandemia deludente, ma nella consapevolezza che nel lungo periodo ci potrebbero essere occasioni interessanti.
Per finire, T. Rowe Price ha trovato opportunità interessanti nell’high yield globale, sovrappesando emissioni societarie investment grade europee e favorendo gli investimenti ad alto rendimento globale e governativi emergenti. L’high yield rappresenta un’asset class che offre rendimenti elevati con un rischio inferiore rispetto alle azioni. Meglio quindi investire su questa asset class nel 2024.
Nell’ambito del fixed income, gli esperti continuano ad avere una posizione neutrale sulla duration rispetto al benchmark nella convinzione che i rendimenti continueranno a restare nel solito trading range anche il prossimo anno.
Investire in azioni e obbligazioni nel 2024 da una sola piattaforma: è possibile?
Nell’articolo abbiamo fatto riferimento sia alle azioni che alle obbligazioni: si può investire su entrambe le asset class da una sola piattaforma? Diciamo subito che non ci sono tanti broker che permettono di farlo nel senso che se fare trading online sulle azioni è semplice non è altrettanto facile trovare piattaforme di trading focalizzate sui bond. La buona notizia è che c’è una banca italiana a dare questa possibilità: si tratta di Fineco (qui la recensione del conto).
Nella sezione trading di Fineco sono presenti tantissime asset class tra cui le azioni e le obbligazioni. Un elemento molto interessante è che il fatto che su entrambe si applica un piano commissionale molto simile. Si parte da 19€ per ordine ma tale tariffa può essere notevolmente ridotta facendo trading con volumi elevati, scendendo fino a 2,95€ per ordine. Praticamente con Fineco più si fa trading e maggiore è il risparmio sulle commissioni. Da non tralasciare che per i giovani sotto i 30 anni, Fineco offre commissioni ancor più vantaggiose, con un costo di partenza di 2,95€ per ordine.
La gestione delle obbligazioni attraverso la piattaforma di Fineco aggiunge ulteriore versatilità al portafoglio complessivo degli investitori. Le obbligazioni, con il loro profilo di rischio diverso rispetto alle azioni, forniscono una componente di stabilità e reddito regolare.
E per quello che riguarda i conti? Fineco ne propone due: quello tradizionale (banking e trading assieme) e quello di solo trading senza canone e senza costi fissi.
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