JPMorgan Chase ha appena pubblicato la propria trimestrale, la seconda del 2022: a spiccare è soprattutto l’utile, crollato a causa dell’aumento di 428 milioni di dollari delle riserve per i crediti divenuti inesigibili.
Tra i numeri di maggiore rilievo della trimestrale notiamo infatti:
- Utile di 2,76 dollari per azione contro i 2,88 dollari per azione stimati
- Ricavi per 31,63 miliardi di dollari contro i 31,95 miliardi stimati.
I numeri e le dichiarazioni di JPMorgan ci permettono di avere un’idea sul complessivo andamento del sistema bancario, considerato il peso che l’operatore riveste nei confronti dell’intero comparto.
Evidente, in tal senso è fondamentale ricordare come le determinanti di questo andamento siano numerose e tutte in grado di giocare un ruolo evidentemente molto negativo. Il tutto, peraltro, nonostante non manchino teorici segnali positivi:
- i livelli di disoccupazione sono rimasti bassi e, dunque, aziende e consumatori non dovrebbero avere difficoltà nel rimborsare i prestiti
- l’aumento dei tassi di interesse e la crescita dei prestiti significano che l’attività delle banche sta diventando più redditizia
- la volatilità dei mercati finanziari è favorevole per gli operatori del reddito fisso.
Tuttavia, gli analisti hanno anche iniziato a tagliare le stime sugli utili del settore, preoccupati per l’incombente recessione.
Di conseguenza, la maggior parte dei titoli delle grandi banche è scesa ai minimi di 52 settimane nelle ultime settimane a questa parte. Le entrate derivanti dalle attività sui mercati dei capitali e dai mutui ipotecari sono intanto calate rapidamente e le aziende potrebbero rivelare nuove svalutazioni in un contesto di ampio declino delle attività finanziarie.
Inoltre, uno dei principali vantaggi di cui il settore ha goduto un anno fa – lo svincolo delle riserve a seguito di un andamento dei prestiti migliore del previsto – potrebbe annullarsi: le banche sono infatti costrette ad accantonare fondi per potenziali insolvenze a causa del rischio di recessione.
Ricordiamo che, a conferma dell’importanza delle mosse di JPMorgan per l’intero sistema bancario, la banca è stato il primo istituto di credito ad accantonare fondi per le perdite sui prestiti, registrando un onere di 902 milioni di dollari per la costituzione di riserve di credito nel trimestre.
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