una donna con gli auricolari e un laptop posato sulle gambe

Per oltre un decennio Apple è stato un approdo relativamente sicuro per gli investitori. D’altronde, parliamo di un’azienda che ha oggi una posizione di leadership nell’hardware tecnologico di consumo e ha la più grande capitalizzazione di mercato di qualsiasi altra azienda statunitense.

Tuttavia, sebbene Apple possa vantare un curriculum invidiabile, ciò non significa necessariamente che il suo futuro sia altrettanto brillante. Insomma, le azioni Apple sono da comprare oggi o è meglio starne alla larga?

Una spinta importante che dovrebbe continuare anche nel 2023

Partendo dai dati presumibilmente certi, è probabile che Apple continuerà a sfornare hardware tecnologico innovativo, di buona qualità e immagine, che i consumatori saranno lieti di acquistare a prezzi elevati.

L’iPhone è senza dubbio uno dei prodotti di consumo più importanti al mondo, ma dall’iPod al Mac, dall’iPad agli Airpod, l’elenco dei dispositivi che Apple ha saputo spingere adeguatamente sul mercato è sempre più nutrito.

A dimostrazione di ciò, si consideri che tra il 2013 e il 2022 le vendite annuali di Apple sono passate da 171 a 394 miliardi di dollari. Considerando i mercati diversificati e ampi in cui Apple vende i propri prodotti, è probabile che non abbia ancora toccato il massimo dei suoi risultati commerciali e che, in ogni caso, potrà mantenere un ottimo margine di profitto operativo (attualmente di poco inferiore al 30%).

Insomma, fatto salvo quanto sopra e considerato che il mercato azionario del 2022 è stato ribassista e ha portato in calo le quotazioni del titolo Apple, oggi gli investitori interessati possono acquistare le azioni Apple a un rapporto prezzo/utile e prezzo/free cash flow rispettivamente di 21,7 e 19,4. Si tratta di un prezzo piuttosto interessante per un’azienda dalla grande forza e prospettiva come quella di Cupertino.

Attenzione ai flussi di cassa futuri: difficile mantenere le attese

Di contro, è pur sempre opportuno rammentare come le azioni – e quelle di Apple non fanno eccezione – siano generalmente valutate in base ai flussi di cassa futuri, e quelli della società che fu guidata da Steve Jobs potrebbero non essere così forti come il mercato sembra pensare.

Nell’ultimo trimestre, per esempio, il fatturato di Apple è aumentato dell’8%, mentre l’utile per azione è cresciuto solo del 4%. Numeri pur sempre positivi ma, evidentemente, non così forti come sarebbe desiderabile. Peraltro, nella sua ultima relazione trimestrale, Apple non ha fornito indicazioni specifiche, ma ha dichiarato di aspettarsi un rallentamento sequenziale dei ricavi nel trimestre in corso, anche a a causa del contesto macroeconomico.

Un panel di analisti di Wall Street prevede in proposito una crescita del fatturato di appena il 2,7% nell’anno fiscale in corso e una crescita ancora più lenta degli utili per azione. Per l’anno fiscale 2024, prevede solo un leggero miglioramento della crescita dei ricavi e degli utili per azione.

Dunque, un problema per Apple potrebbe essere la gestione di dati in corposo rallentamento ma… forse questa è solo la punta dell’iceberg: i concorrenti si stanno facendo sempre più agguerriti e stanno presidiando dei segmenti su cui Apple non sembra essere così certa di essere all’avanguardia: si pensi agli investimenti miliardari nel Metaverso, o ancora ai maxi impieghi di Nvidia e Microsoft nel mobile computing.

Infine, si consideri che Apple ottiene ancora più della metà del suo fatturato dall’iPhone, un prodotto ad alto prezzo che potrebbe subire gli effetti negativi della recessione, e che il segmento dei servizi di Apple, che si basa sull’App Store, sta affrontando altre sfide legali, con sempre più operatori che si stanno opponendo alla commissione del 30%, aprendo forse le porte a una revisione del modello dell’App Store.

Insomma, nel complesso i punti di forza di Apple sono numerosi e evidenti ma… attenzione ai rischi!

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