I colossi del mondo dei videogiochi hanno iniziato a fare i conti con un calo delle vendite nel secondo trimestre a causa dell’affievolirsi delle spinte iniziali determinate dai lockdown della pandemia Covid.
E così, nei tre mesi conclusi a giugno, Microsoft, Sony e Nintendo hanno registrato risultati deludenti nelle rispettive attività di gaming, con numeri che riflettono una più ampia contrazione della spesa dei consumatori per i videogiochi. Ma perché si è verificata questa flessione?
Secondo NPD, la colpa è di diversi fattori, non ultimo l’allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia, che ha portato le persone a rinunciare alle opzioni di intrattenimento domestico a favore di attività all’aperto. Ha però avuto un riflesso decisivo anche la continua carenza di apparecchiature per semiconduttori, in parte utilizzati proprio dall’industria del gaming.
“La crescita del mercato complessivo dei videogiochi ha subito un rallentamento in seguito all’aumento delle opportunità per gli utenti di uscire di casa, dato che le infezioni da Covid-19 si sono attenuate in alcuni mercati chiave“, ha dichiarato Hiroki Totoki, direttore finanziario di Sony, durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati dell’azienda.
Nel trimestre terminato a giugno Sony ha registrato un calo delle vendite del 2% rispetto all’anno precedente per la divisione gaming, mentre i profitti operativi sono crollati di quasi il 37%.
Per Microsoft, i ricavi complessivi dei giochi sono scesi del 7% rispetto all’anno precedente. Le vendite delle console Xbox dell’azienda sono diminuite dell’11%, mentre i ricavi dei contenuti e dei servizi di gioco sono scesi del 6%. I cali sarebbero stati “influenzati da una riduzione delle ore di coinvolgimento e della monetizzazione dei contenuti di terze parti e delle prime parti“, ha dichiarato Amy Hood, direttore finanziario di Microsoft, durante la conferenza stampa della scorsa settimana.
Activision Blizzard, l’editore di videogiochi in crisi che sta per essere acquisito da Microsoft, ha registrato un crollo del 70% dell’utile netto e un calo del 29% dei ricavi. Ubisoft, l’azienda che ha realizzato Assassin’s Creed, ha registrato un calo del 10% delle vendite nette. È invece andata in controtendenza Electronic Arts, che ha registrato un aumento del 50% dei profitti e una crescita dei ricavi del 14%.
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