In un recente articolo di approfondimento abbiamo focalizzato l’attenzione sulle potenzialità dell’azionariato giapponese. Comprare azioni singole significa farsi carico di un livello di rischio certamente non basso ed è per questo che abbiamo deciso di integrare l’argomento occupandoci anche degli ETF Giappone.
Come certamente noto a chi è solito investire in borsa, infatti, gli exchange traded fund replicando interi indici presentano un profilo di rischio più basso rispetto a quello delle singole azioni.
La domanda a cui proveremo a dare una risposta con questo articolo è semplicemente questa: investire in ETF giapponesi conviene o è meglio guardare altrove? Per rispondere a questo interrogativo procederemo in tre direzioni:
- tanto per iniziare l’analisi sulle prospettive dell’economia del Giappone
- quindi l’analisi dei rischi
- e per finire i criteri per scegliere i migliori ETF Giappone
A questo punto qualcuno potrebbe già pensare che il Giappone è troppo lontano e quindi figuriamoci se è possibile acquistare ETF giapponesi dall’Italia.
In realtà questo è un non problema perchè i migliori ETF Giappone sono quotati anche su Borsa Italiana e inoltre c’è una banca italianissima, parliamo di Fineco Bank, che ha un’ottima copertura sui fondi legati agli indici giapponesi. Ne parleremo più approfonditamente in seguito, ma già adesso possiamo anticipare che con Fineco è possibile acquistare una vasta selezione di ETF iShares e Amundi/Lyxor senza commissioni di negoziazione.
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Investire in Giappone conviene ancora?
Inutile dire che si può considerare la possibilità di investire in ETF giapponesi solo se si ha una certa fiducia nei confronti dell’economia nipponica. Il Giappone non è un paese emergente e quindi è necessario prestare molta attenzione su questo punto.
Ora c’è una certa vulgata per la quale il Giappone è un paese con numerosi problemi. Il debito pubblico è altissimo (tra i più consistenti al mondo) e anche la popolazione fa i conti con un invecchiamento rapido. Tuttavia quello che spesso si dimentica è che il Giappone è uno dei paesi più produttivi al mondo ed è la terza economia a livello globale. Stiamo inoltre parlando di una nazione che è una superpotenza nell’ambito dell’innovazione e della manifattura. Quindi il paragone con l’Italia non regge più di tanto.
Quindi dal nostro punto di vista, investire sul Giappone è ancora conveniente.
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Come scegliere gli ETF Giappone su cui investire?
Se l’intento è quello di investire sugli ETF giapponesi non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Parliamo di fondi calibrati sull’azionario, e quindi è necessario guardare agli indici. I panieri normalmente usati come sottostante degli ETF sono tantissimi. Il FTSE Japan, ad esempio, è uno dei più noti e replica i titoli azionari nipponici a media e larga market cap. Poi c’è il JPX Nikkei 400 che invece replica l’andamento dei 400 titoli azionari del Nikkei a più alta market cap. Altrettanto celebre è l’indice Nikkei 225 che invece replica i primi 225 titoli quotati sulla borsa del Giappone.
Tanti indici e quindi tanti ETF calibrati sulle azioni giapponesi. Tanto può significare difficoltà nella scelta e allora la domanda che solleviamo è appunto questa: c’è un criterio che può essere seguito per scegliere gli ETF giapponesi si cui investire?
La risposta è affermativa e anzi, a voler essere precisi, di criteri ne abbiamo almeno due.
Tanto per iniziare va tenuto conto della liquidità. Più l’ETF è liquidi e maggiori sono le probabilità di venderlo ma allo stesso tempo un ETF liquido è anche più sicuro rispetto ad uno che liquido non è. In secondo luogo vanno anche considerati gli asset su cui l’ETF investe. Per un investitore italiano può essere più conveniente investire su un fondo a gestione passiva che è tarato sui più importanti indici nipponici conosciuti anche in Italia (come il Nikkei 225 ad esempio ma anche il Topix).
Investire in ETF Giapponesi: i rischi
Il Giappone è affascinante ma ci sono anche i rischio da considerare. Giappone significa Yen e quindi, tanto per iniziare, abbiamo il rischio cambio con cu fare i conti.
Se lo Yen si dovesse rafforzare nel cambio con l’Euro inevitabilmente il valore degli asset che compongono l’ETF va giù e quindi anche il valore del nostro fondo. In caso opposto, ossia dinanzi ad un indebolimento della divisa nipponica rispetto alla moneta unica, lo scenario sarebbe inverso.
Quindi c’è il rischio cambio da considerare, almeno in teoria. Perchè diciamo questo? Perchè in pratica sul mercato del Forex ci sono poche coppie che sono così costanti come Yen/Euro. Lo storico insegna che non ci sono mai stati grandi sussulti, tuttavia questo non sta a significare che non possano esserci.
Altro rischio degli ETF Giappone è quello generico di questo strumento a gestione passiva. Si tratta di un profilo di rischio insito in questo prodotto che sicuramente non è da tutti. Insomma gli ETF non è che sono i BTP…ma anche i rendimenti possibili non sono gli stessi.
Dove trovare gli ETF Giappone
Come abbiamo già anticipato in precedenza, molti ETF giapponesi sono presenti su Borsa Italiana. In particolare a Piazza Affari ci sono una 40ina di ETF su indici nipponici
Sempre restando sugli ETF giapponesi presenti su Borsa Italiana, va evidenziato che molti di questi sono a replica fissa mentre quelli a replica sintetica sono una minoranza. Per quello che riguarda i gestori la casa più rappresentata è MSCI ma sono presenti altri gestori di primissimo piano come ad esempio iShares e Ubs che quotano 7 ETF a testa.
Proprio una vasta selezione di ETF iShares è disponile senza commissioni su Fineco. Questa possibilità può rendere ancora più interessante investire in ETF giapponesi. Tra l’altro con Fineco Trading oggi è ancora più conveniente investire visto che il canone del conto corrente lo offre la stessa banca per 12 mesi (gratis).
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Come investire in ETF Giappone con Fineco
Possiamo tranquillamente ammettere che, vista anche la centralità dell’economia giapponese, sono tantissime le piattaforme che permettono di investire sugli ETF Giappone.
Dal nostro punto di vista, però, la migliore è Fineco e questo per tutta una serie di motivi:
- puoi comprare ETF iSHARES E AMUNDI/LYXOR di acquisto
- puoi attivare un piano Replay in alternativa all’acquisto singolo di fondi
- in caso di dubbi, puoi analizzare e confrontare i vari ETF nell’area di formazione ETF Center
- puoi anche accedere ai principali indici di mercato senza dover comprare tutti i titoli presenti nel paniere.
- tante piattaforme disponibili come la nuova potentissima FinecoX
- zero problemi fiscali visto che Fineco funge da sostituto di imposta
- condizioni molto vantaggiose per aprire un conto corrente online
- zero spese per trasferire da altra banca in Fineco il conto deposito titoli.
Vero è che Fineco non mette a disposizione degli investitori la demo gratuita, tuttavia il deposito minimo richiesto per iniziare a fare trading è assente.
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