I social media non sono più solamente piattaforme per condividere foto e rimanere in contatto con gli amici ma sono diventati un canale di vendita sempre più rilevante per i prodotti e i servizi. Questa trasformazione è conosciuta come “social commerce,” ed è un fenomeno che sta rivoluzionando il modo in cui le aziende interagiscono con i loro clienti e vendono i loro prodotti online.
“Social commerce” sono parole ancora poco usate in Italia eppure, secondo alcuni analisti, si potrebbe trattare di un uno dei prossimi nuovi megatrend. Proprio perchè (e questo chi investe lo sa bene) in finanza a vincere è spesso chi sa anticipare i mercati, è bene già oggi chiarire i concetti base del social commerce partendo dalle definizione di questo concetto fino a passare al suo funzionamento. In poche parole, cosa si intende per social commerce? Da lì partiamo.
Cos’è il Social Commerce?
In una definizione classica, il social commerce è la possibilità di acquistare prodotti e servizi direttamente attraverso una piattaforma di social media. Ciò significa che gli utenti possono navigare tra prodotti, effettuare l’acquisto e persino lasciare feedback e commenti sulla loro esperienza, fornendo indicazioni preziose ad altri potenziali acquirenti.
La caratteristica distintiva del social commerce è che l’acquisto avviene direttamente sulla piattaforma di social media, senza dover visitare il sito web dell’azienda che vende il prodotto. Questo differisce dall’e-commerce tradizionale.
Sotto questo punto di vista, il social commerce rappresenta un’evoluzione e un sottoinsieme dell’e-commerce. Le aziende possono utilizzare il social commerce per creare format di contenuto coinvolgente, come il live streaming e il broadcasting, per attirare e fidelizzare gli utenti. Questo può includere condivisione di contenuti, offerte speciali, sconti e promozioni mirate.
Inutile interrogarsi su quale sia la patria del social commerce perchè oramai 9 evoluzioni tech su 10 provengono sempre della Cina. La nuova frontiera dell’e-commerce non fa eccezione.
Dal Social Commerce al Live Commerce
Il fenomeno del social commerce è emerso inizialmente in Cina, in risposta alle mutate abitudini di acquisto delle persone, e si è diffuso globalmente nel 2020, accelerato dalla pandemia. Oggi, il social commerce è un mercato in crescita con cifre impressionanti:
- Secondo “The Future of Commerce,” le stime di vendite da social commerce nel 2023 raggiungono i 30,73 miliardi di dollari, pari al 20% delle vendite globali di e-commerce. Queste cifre potrebbero aumentare a 2900 miliardi di dollari entro il 2026.
- In Italia, le vendite previste dall’e-commerce per il 2023 ammontano a 54 miliardi di euro, ma non ci sono ancora stime specifiche sul social commerce.
La competizione tra piattaforme è intensa, con TikTok che si è dimostrato particolarmente aggressivo nella strategia del social commerce. Altre piattaforme come Facebook, Instagram e Amazon stanno cercando di guadagnare terreno in questo settore in crescita.
Tuttavia, il futuro sembra orientato verso il “live commerce.” Le aziende dovranno integrare lo streaming live nelle loro strategie di marketing per connettersi in tempo reale con i consumatori attraverso contenuti interattivi. Il live commerce può accelerare il processo di conversione, passando dal semplice contatto all’acquisto. TikTok ha lanciato una sfida a tutti i concorrenti su questo fronte, cercando di ridefinire il futuro del social commerce attraverso il live streaming.
Tirando quindi le somme, non solo la Cina è il mercato di riferimento del social commerce ma, a livello di singola azienda, è sempre una realtà cinese come TikTok a spingere tantissimo su questo nuovo potenziale mega-trend anche perchè la celebre piattaforma social è ottimamente posizionata tra i più giovani a differenza dell’universo META che invece è in affanno (e, al massimo, può inseguire con Instagram ma non certo con l’oramai vetusa Facebook).
Come investire nel social commerce con Freedom24
Per investire nel social commerce ci sono varie strade a disposizione. Sicuramente la strada più immediata è quella delle quotate che operano in questo settore. Come abbiamo spesso evidenziato, però, comprare singole azioni presenta un certo livello di rischio.
E allora una strada alternativa che riduce il profilo di rischio inevitabilmente connesso con l’acquisto di singoli titoli sono i fondi comuni, meglio se quelli a gestione passiva. Parliamo quindi di ETF che investono sul social commerce ovvero che hanno come sottostante più aziende quotate che operano in questo settore.
Gli ETF tendono ad avere commissioni di gestione più basse rispetto ai fondi comuni di investimento tradizionali, il che può incrementare il rendimento netto a lungo termine dell’investitore. Tra l’altro investire in ETF richiede meno sforzo di ricerca e gestione rispetto all’investimento in singole azioni.
Sul mercato ci sono tanti broker che permettono di fare trading sugli ETF. Tuttavia, in molti casi, l’offerta è decisamente limitata a poche centinaia di fondi. Non è questa la situazione di Freedom24, un broker che offre la possibilità di speculare su oltre 1 milione di asset tra cui migliaia di ETF. E attenzione perchè parliamo di ETF reali e non strumenti di tipo derivato.
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