A causa del prolungato rialzo dei tassi da parte della BCE, il rendimento dei BTP è aumentato in modo sensibile sia in asta che sul mercato secondario di Borsa Italiana. Un effetto immediato del rialzo dei rendimenti è l’incremento dell’appeal di questi titoli.
Siamo dinanzi ad una situazione completamente inedita rispetto a quella di un anno e mezzo fa: oggi ad investire in BTP non solo solo gli investitori che da sempre guardano solo ai titoli di stato italiani ma anche tanti trader che, evidentemente, si sono stufati dei bassi rendimenti offerti dai mercati più speculativi e hanno iniziato ad inserire BTP nel loro portafoglio in ottica investimento.
Si tratta di una situazione fuori dal comune che, come hanno commentato tutti gli analisti, è destinata a terminare nel momento in cui ci sarà un cambio di passo da parte delle banche centrali. In altre parole nel momento in cui la BCE deciderà di stoppare il rialzo del costo del denaro (già adesso si è passati ad un incremento di 25 punti base contro i “soliti” 50 pb), il rendimento dei BTP inizierà a fare marcia indietro.
Ciò significa che è adesso il momento per comprare BTP se si punta a trarre profitto dagli alti rendimenti, perchè tra un mese potrebbe essere già tardi se l’EuroTower dovesse decidere di bloccare il rialzo del costo del denaro.
Già, ma come fare? Per un investitore che ha sempre guardato ad asset più speculativi (ad esempio gli in indici di borsa o gli ETF o ancora le materie prime) potrebbe non essere semplice passare all’investimento in BTP anche perchè, e questo lo diciamo subito, i titoli di stato italiani non si comprano con i broker che solitamente citiamo su questo sito ma richiedono l’apertura di un apposito conto deposito titoli. Tutte le banche oggi consentono di creare un conto per acquistare BTP.
Ad esempio c’è Fineco che propone condizioni molto interessanti oltre a consentire l’operatività, da un solo account, su tantissimi altri strumenti di investimento più speculativi dei titoli di stato italiani. Ne parleremo diffusamente dopo ma chi volesse, seguendo il link in basso, può già ora aprire un conto con Fineco e iniziare a comprare BTP.
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Tornando alla guida, cosa attendersi da questo report? Praticamente tutto quello che è necessario sapere prima di investire in titoli di stato italiani e quindi:
- cosa sono i BTP
- come funzionano i BTP
- quanti tipi di BTP esistono
- cosa indica la quotazione
- come si calcola il rendimento dei BTP
- dove comprare i BTP
Nell’ultima parte della guida, poi, spiegheremo perchè investire in BTP è un’idea da considerare per chi è alla ricerca di bei rendimenti.
Cosa sono i BTP (definizione e non solo)
I BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) sono titoli di debito emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano. Rappresentano un tipo di obbligazione a medio-lungo termine emessa dallo Stato italiano per finanziare il proprio debito pubblico.
I BTP sono strumenti finanziari che consentono agli investitori di prestare denaro allo Stato italiano in cambio di interessi e il rimborso del capitale alla scadenza. Essi sono emessi con diverse scadenze, solitamente a 3, 5, 10 o 15 anni. Tuttavia ci sono anche BTP di più lunga durata come 20,30 e anche 50 anni.
Gli interessi pagati da questi titoli di stato sono determinati attraverso aste periodiche, in cui gli investitori presentano le proprie offerte. La domanda e l’offerta influenzano il rendimento effettivo del titolo, che rappresenta l’interesse che verrà pagato all’investitore nel corso della vita del BTP.
Nella scala della sicurezza i titoli di stato italiani sono considerati strumenti finanziari decisamente sicuri anche perchè sono garantiti dallo Stato italiano. Grazie al boom dei rendimenti, negli ultimi anni i BTP vengono spesso usati come forma di investimento a basso rischio e si possono comprare sul Mercato Obbligazionario Telematico (MOT) organizzato a gestito da Borsa Italiana. Tra l’altro si tratta di uno degli strumenti in assoluto più accessibili a tutti visto che il taglio minimo di sottoscrizione è di soli 1000 euro.
Come funzionano i BTP
E passiamo adesso al secondo paragrafo: quale è il meccanismo di funzionamento dei BTP? A prescindere dalla durata e dalle caratteristiche, è necessario tenere conto di un principio che sta alla base di tutto: il Ministero dell’Economia e delle Finanze (per conto dello Stato) emette i BTP con l’obiettivo di raccogliere denaro dagli investitori (sia retail che istituzionali ossia fondi etc). In cambio ai compratori viene offerto un certo interesse. Per l’emittente (il MEF) è assolutamente fondamentale che le aste non vadano deserte e che ci sia sempre una buona domanda, perchè solo così è possibile finanziare il debito pubblico (che in Italia è a livelli record).
Chiarito questo, il funzionamento dei BTP si articola in 5 fasi. La prima è quella dell’emissione in asta e l’ultima quella del rimborso del capitale a scadenza. Vediamo nel dettaglio:
- Emissione: Il Ministero dell’Economia e delle Finanze decide di emettere nuovi BTP per finanziare il debito pubblico. Il MEF stabilisce la scadenza e le altre caratteristiche dei titoli, come il tasso di interesse e il rendimento effettivo. Inoltre viene fissato l’ammontare massimo e quello minimo dell’emissione.
- Asta: Gli investitori, come banche, istituzioni finanziarie e privati, possono presentare le proprie offerte per l’acquisto dei BTP. L’asta determina il rendimento effettivo dei titoli in base all’offerta e alla domanda. Gli investitori offrono un prezzo (di solito in percentuale del valore nominale) e un tasso di interesse al quale sono disposti a acquistare i titoli.
- Assegnazione: Al termine dell’asta, il Ministero dell’Economia e delle Finanze determina quali offerte vengono accettate in base a criteri come il rendimento offerto e l’importo richiesto. Vengono assegnati i BTP agli investitori che hanno offerto i migliori termini.
- Pagamento degli interessi (cedola): Gli investitori che acquistano i BTP ricevono pagamenti di interessi periodici, solitamente semestrali, calcolati sul valore nominale dei titoli. Il tasso di interesse stabilito all’asta determina l’ammontare degli interessi pagati.
- Rimborso del capitale: Alla scadenza del BTP, il MEF procede con il rimborso restituendo il valore nominale del titolo (che è garantito).
Il rendimento effettivo dei BTP può variare nel tempo a seconda delle condizioni di mercato, dei tassi di interesse e delle prospettive economiche dell’Italia. Inoltre, gli investitori possono anche negoziare i BTP sul mercato secondario, acquistando e vendendo i titoli prima della scadenza naturale.
Quotazione e rendimento sono centrali quando parliamo di BTP. Su di essi concentreremo ora la nostra attenzione.
Quotazione BTP come funziona
La quotazione dei BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) è il valore al quale i titoli di stato italiani vengono negoziati sul mercato finanziario. È il prezzo al quale gli investitori possono acquistare o vendere i BTP in un dato momento. La quotazione dei BTP è espressa come un valore percentuale del valore nominale del titolo.
Ad esempio, se un BTP ha un valore nominale di 1.000 euro e viene quotato al 102%, significa che il prezzo di mercato del titolo è del 102% del suo valore nominale, ovvero 1.020 euro. Al contrario, se il BTP viene quotato al 98%, il prezzo di mercato sarà del 98% del valore nominale, ovvero 980 euro. Nel primo caso siamo dinanzi ad una quotazione sopra la pari, nel secondo sotto la pari.
La quotazione dei BTP può variare nel tempo in base alle dinamiche di mercato e ad altri fattori economici e finanziari tra cui:
- Tasso di interesse: si tratta di una variabile che influisce in modo diretto sulla quotazione dei BTP. Se i tassi di interesse sono alti, i BTP con tassi di interesse più bassi risulteranno meno attraenti, portando a una diminuzione della loro quotazione. Viceversa, se i tassi di interesse sono bassi, i BTP con tassi di interesse più alti saranno più richiesti, aumentando la loro quotazione.
- Condizioni economiche e politiche: Se l’economia dell’Italia e il quadro politico sono stabili e le prospettive sono positive, i BTP saranno più attraenti e di conseguenza la loro quotazione aumenterà. Viceversa, se ci sono incertezze politiche o economiche, la fiducia degli investitori potrebbe diminuire, portando a una diminuzione della quotazione dei BTP.
- Scadenza e rendimento: In generale, i BTP con scadenze più lunghe e rendimenti più alti sono considerati più rischiosi e quindi possono essere meno attraenti per gli investitori, portando a una diminuzione della loro quotazione. Al contrario, i BTP con scadenze più brevi e rendimenti più bassi possono essere considerati più sicuri e quindi avere una quotazione più alta.
- Domanda e offerta di mercato: anche la liquidità, ossia il volume dei pezzi che passano di mano, può influenzare la quotazione dei BTP
Nel corso di una qualsiasi giornata di borsa, la quotazione dei BTP tende a fluttuare come un qualsiasi titolo azionario.
Rendimento BTP come funziona
E passiamo adesso alla seconda variabile ossia il rendimento di un BTP (Buono del Tesoro Poliennale). Si tratta di un parametro che deriva dal prezzo di acquisto del titolo e dalle cedole incassate nel corso della durata. Il rendimento è ovviamente espresso come percentuale ed è determinato dal rapporto tra il flusso di cassa atteso dal detenere il titolo in portafoglio (che comprende il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale alla scadenza) e il prezzo di acquisto del titolo sul mercato.
Ad esempio, se un investitore acquista un BTP con un valore nominale di 1.000 euro al prezzo di 950 euro e riceve pagamenti di interesse annuali per un totale di 50 euro, il rendimento sarà calcolato dividendo i 50 euro di interessi per il prezzo di acquisto di 950 euro e moltiplicando per 100 per ottenere una percentuale.
Ci sono diversi fattori che possono condizionare i rendimenti dei BTP tra cui il tasso di interesse di mercato, la durata residua del titolo e il prezzo di acquisto. Se il rendimento è più alto, allora maggiore sarà ritorno sull’investimento (attenzione però a leggere in modo univoco i dati perchè i rendimenti più alti potrebbero anche significare un rischio maggiore). Come le quotazioni, anche i rendimenti possono variare nel corso del tempo.
Tipologie di BTP presenti sul mercato
Quando si parla di BTP si fa riferimento a quelli tradizionali a tasso fisso. Sono questi i titoli di stato italiani per eccellenza. Tuttavia ci sono anche dei BTP particolari che non vengono emessi con periodicità dal MEF ma al contrario sono collocati in periodi di sottoscrizione specifici, durante i quali gli investitori possono acquistarli direttamente dallo Stato italiano. I periodi di sottoscrizione durano solitamente una settimana e sono annunciati in anticipo dal MEF con la pubblicazione del prospetto informativo.
Ecco alcuni di questi BTP più particolari:
- BTP Italia: sono specificamente rivolti agli investitori al dettaglio, ovvero ai cittadini italiani e sono indicizzati all’inflazione. Ciò significa che il loro valore nominale e gli interessi pagati sono adeguati all’andamento dell’indice dei prezzi al consumo (FOI) italiano con esclusione della componente tabacchi. Questa caratteristica offre una protezione contro l’inflazione. Accanto alle cedole periodiche è premio fedeltà, ossia una percentuale del valore nominale dell’investimento, per chi li acquista durante la prima fase del collocamento e li detiene fino alla scadenza naturale
- BTP Futura: si tratta di una particolare categoria di titoli di stato italiani introdotti nel 2020 in concomitanza con l’emergenza covid. Sono stati progettati per coinvolgere i cittadini italiani nel finanziamento sostenibile del debito pubblico. Offrivano un rendimento crescente nel tempo attraverso il meccanismo delle cedole step-up. I proventi delle emissioni di BTP Futura erano destinati a finanziare progetti di interesse pubblico in settori come l’ambiente, la cultura, la ricerca scientifica, la salute e l’istruzione. Dopo le emissioni avvenute nel periodo dell’emergenza covid non ve ne sono state altre.
- BTP Valore: ultima famiglia di BTP indirizzata esclusivamente agli investitori retail (senza alcuna finestra istituzionale). I BTP Valore sono caratterizzati da cedole crescenti, calcolate sulla base di tassi prefissati che aumentano nel corso della vita del titolo, secondo il meccanismo cosiddetto step up. Alle cedole, per detiene il titolo fino alla scadenza, si aggiunge un premio fedeltà che è fissato allo 0,5% del capitale investito (e non indicizzato al PIL).
Dove comprare i BTP
L’estrema popolarità dei BTP (e la loro costante presenza nel portafoglio di sempre più italiani) deriva dalla “facilità” con cui è possibile comprarli. I titoli di stato italiani si possono acquistare in asta (quindi dal MEF) oppure sul mercato secondario (da chi li detiene e ha deciso di venderli).
Le aste dei BTP vengono sempre annunciate con anticipo e pubblicate sul sito web del MEF. Per comprare BTP in asta è necessario partecipare a questi eventi. Non sono possibili acquisti in asta fuori da questi circuiti.
Gli investitori non possono partecipare direttamente all’asta di BTP ma possono farlo solo tramite intermediari autorizzati come banche e imprese di investimento registrate presso la Banca d’Italia. Gli interessati devono presentare i propri ordini presso questi intermediari in tempo utile. Durante l’asta, i BTP possono essere sottoscritti per un valore nominale minimo di 1.000 euro o per multipli di tale cifra (taglio minimo).
Sul mercato secondario, l’investitore opera attraverso il conto deposito titoli attivato presso la sua banca o presso le Poste. Un tempo erano necessarie procedure molto complesse per inviare gli ordini di acquisto o di vendita mentre oggi viene tutto eseguito dal proprio home banking se abilitato al trading. Anche in questo caso il lotto minimo di compravendita è di 1.000 euro.
I broker che tradizionalmente su usano per speculare con i CFD non centrano assolutamente nulla con i conti titoli necessari per comprare i BTP.
Tra le poche banche che permettono di fare trading su tantissimi strumenti attraverso i CFD e dallo stesso conto comprare BTP c’è Fineco che, appunto, è una banca (tra l’altro italiana) e non un broker classico. Con Fineco puoi operare su tanti mercati a condizioni molto interessanti:
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- attivazione del piano Replay in alternativa all’acquisto singolo di fondi
- accesso ai principali indici di mercato senza dover comprare tutti i titoli presenti nel paniere
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- piattaforma proprietaria intuitiva e molto potente: la famosa FinecoX
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E per quello che riguarda l’apertura del conto deposito titoli, indispensabile per comprare BTP, Fineco non prevede alcuna spesa per il trasferimento da altra banca.
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Conclusione: investire in BTP conviene?
Se oggi c’è la fila per comprare BTP è ovvio che investire sui titoli di stato italiani sia molto conveniente alla luce dei rendimenti offerti e del livello di sicurezza garantito.
In generale, è innegabile che i vantaggi siano nettamente superiori agli svantaggi. Tanto per iniziare ci sono le cedole periodiche fisse (o addirittura crescenti e con l’aggiunta del premio fedeltà nel caso dei titoli retail come il BTP Italia) che garantiscono flussi di cassa regolari e predefiniti. Anche dal punto di vista fiscale, sui BTP viene applicata un’aliquota fiscale del 12,5 per cento che è inferire alla tassazione del 26 per cento che invece viene applicata alla maggior parte degli strumenti di investimento a partire dai semplice conti deposito.
C’è poi sempre la possibilità di vendere prima della scadenza per recuperare prima il capitale investito. Tuttavia, in questo caso, è la quotazione al momento della vendita a giocare un ruolo decisivo.
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