La guerra in Ucraina è un evento che può consentire agli investitori che hanno un orizzonte temporale lungo di individuare punti di ingresso tanto favorevoli quanto impensabili fino a pochi mesi fa. E’ questa la risposta che ci sentiamo di dare a tutti quei nostri lettori che, anche attraverso messaggi privati, ci hanno chiesto informazioni su come investire sui mercati finanziari nel corso di questa fase storica. Ovviamente la nostra è una prospettiva di indirizzo. Concretamente è invece fondamentale diversificare la propria asset allocation in quanto solo in questo modo è possibile ridurre il profilo di rischio.
Secondo Filippo Garbarino, gestore del fondo Lemanik Global Equity Opportunities, la guerra tra Russia ed Ucraina sarà un evento in grado di produrre stagflazione e destinato ad avere un effetto profondamente negativo sulla crescita economica. L’analista della società di Lussemburgo non ha dubbi nell’affermare che la guerra e la tensioni geopolitica incrementaranno le prospettive di inflazione sopratutto in Europa.
Come investire in borsa con la guerra in Ucraina
L’andamento delle borse nel corso del conflitto tra Russia e Ucraina è stato un disastro. I dati di Borsa Italiana non hanno bisogno di commenti. Volendo allargare l’orizzonte non si può non evidenziare come già a febbraio l’indice MSCI World avesse evidenziato una correzione del 2.7%. Il ribasso è poi proseguito a marzo con le borse che hanno fatto i conti con il boom dei prezzi delle materie prime e quindi con la revisione al rialzo delle attese di inflazione.
Nonostante in numeri da incubo, però, la stagflazione è in parte già deprezzata. Tensioni geopolitiche che sono avvenute in passato (precedenti storici) hanno creato buoni punti di entrata per in trader. Ebbene ci sono buone probabilità che questa situazione si possa verificare anche adesso.
Va tenuto in considerazione che l’attuale forte incertezza avrà un impatto anche sulle strategie della BCE e della FED per uscire dalla fase di politica monetaria espansiva.
In questo contesto, i titoli del settore bancario dovrebbero essere ridimensionati nei portafogli mentre i settori a cui guardare con maggiore attenzione sono quelli del consumo, sanità e industriali. Questa view è in linea generale condivisa anche da Carmignac.
Il gestore, in un recente report, ha reso noto di aver adottato un atteggiamento più prudente riducendo la sua esposizione agli asset più rischiosi. Se in passato il gestore aveva maggiore esposizione sulle azioni Usa, adesso gli investimenti sono concentrati soprattutto nei segmenti difensivi come ad esempio l’healthcare, in quello dei beni di consumo di base e in quelli che presentano valutazioni ragionevoli nell’IT.
Ricordiamo ai nostri lettori che oggi è possibile investire su tutti i segmenti citati dai gestori operando da una sola piattaforma e un solo account. Tutto ciò è possibile grazie a broker come ad esempio eToro che offrono la possibiltà di fare trading su tantissime azioni. Inoltre eToro mette anche a disposizione un conto demo gratuito per consentire agli investitori alle prime armi di fare pratica senza correre il rischio di perdere soldi veri.
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La gestione del rischio in tempo di guerra
Per investire in borsa durante la guerra tra Russia e Ucraina è fondamentale gestire il rischio. Per farlo bisogna tenere ben presenti quelli che possono essere gli scenari del rischio. E’ opinione diffusa che tanto più lunga sarà la guerra, tanto maggiore sarà l’ìmpatto economico sui mercati. Una scenario che contempla la resa del governo ucraino, significhrebbe la fine del conflitto.
Lo stesso dicasi in caso di ritirata della Russia a seguito del raggiungimento di quelli che erano gli obiettivi dell’azione militare. Secondo Bluerating tali ipotesi avrebbero implicazioni meno grazi (quindi minori rischi) per gli investitori.
Viceversa, se la guerra dovesse durare più a lungo (per qualsiasi ragione) gli effetti sui mercati e sull’economia sarebbero più forti. Restrizioni al petrolio e al gas russi avrebbero forti conseguenze sui prezzi dell’energia. Anche l’ipotesi circa la formazione di un governo di funzionari ucraini nella parte ovest del paese significhrebbe una fase più lunga di opposizione militare organizzata. Scenario ancora più estremo è quello di un allargamento del conflitto in atto anche alla Nato.
Quest’ultima ipotesi, però, per quanto non si possa scartare del tutto, è quella meno probabile. I rischi però ci sono e allora Bluerating consiglia agli investitore di considerare questa possibilità nel caso in cui la guerra dovesse durare oltre le attese e se le condizioni dovessero subire un ulteriore deterioramento.
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