Con il nuovo anno è tempo di rivedere la composizione del proprio portafoglio di investimento. Una allocazione efficiente del capitale tra i vari mercati è infatti fondamentale per riuscire ad attuare una strategia trading profittevole. Come già avvenuto negli anni scorsi, anche nel 2022 la domanda cardine che gli investitori si pongono è se convenga inserire più azioni o più obbligazioni nel proprio portafoglio operativo.
In questo articolo proveremo a dare un nostro contributo sull’argomento facendo riferimento a quelle che sono le opinioni di vari gestori.
Secondo Fabio Cappa di Raiffeisen Capital Management, a prescindere da quelle che sono le scelte specifiche, è fondamentale evitare il fai da te. Se non ci ha un certo livello di competenze in materia finanziaria, non si è nella posizione per capire se è meglio mettere più azioni o più obbligazioni nel proprio portafoglio. Del resto, ha proseguito l’analista, nelle ultime sessioni, la borsa di Milano è stata al centro di una volatilità molto alta. Le continue oscillazioni di prezzo, come evidenziato in più di una occasione dagli analisti di eToro, aumentano le possibilità di investire in birsa anche se è necessario avere un approccio prudente. Ad esempio un utile accorgimento che si può adottare è quello di fare pratica con un conto demo gratuito (qui il link ufficiale a eToro) prima di iniziare a speculare con soldi veri.
Ad ogni modo, tornando al tema del post, Fabio Cappa ritiene che, nonostante la discreta volatilità degli indici di borsa, i valori non si siano allontanati troppo dai massimi. Ad ogni modo la volatilità ha interessato di più i mercati obbligazionari che quelli azionari.
Megli azioni o bond nel 2022? Il parere di DECALIA
Alla domanda meglio le azioni o i bond nel 2022, Fabrizio Quirighetti – CIO, Head of Multi-Asset DECALIA – sembra avere le idee chiare dando la propria preferenza all’azionariato. L’esperto, in particolare, propende per i titoli più rischiosi evidenziando come la sua posizione attuale sul tema sia la stessa di un anno fa ossia: restare moderatemente rialzisti sulle azioni e sottopesare le obbligazioni.
La posizione sul 2022 è invariata perchè è lo scenario macro ad essere inalterato. L’analista si attende un ritorno alla normalità reso più difficile rispetto a quanto previsto (a causa dell’emergenza omicron) ma pur sempre un ritorno alla normalità.
Un quadro globale caratterizzato da una crescita superiore al trend, un’inflazione elevata ma comunque in calo e una politica accomodante, la view dell’analista resta complessivamente favorevole alle azioni rispetto che alle obbligazioni e alla liquidità.
Secondo l’esperto le modifiche dei tassi reali saranno il catalizzatore più importante dei mercati obbligazionari, creditizi ed azionari. Tuttavia, ha anche aggiunto Quirighetti, la prossima fase di rialzo dei mercati non sarà agevole visto ceh la volatilità continuerà ad aumentare man mano che la ripresa economica diventerà più solida e il sostegno della politica monetaria diminuirà di intensità.
A livello di portafoglio, l’esperto preferisce un posizionamento azionario bilanciato e di qualità sia per quello che riguarda i settori che per quanto concerne gli stili. La preferenza strutturale a lungo termine è rivolta a mercati che sono in crescita e che presentano maggiore qualità e resilienza come gli Usa e la Svizzera. La Cina, dal canto suo, presenta una serie di opportunità tattiche grazie soprattutto al miglioramento del contesto macroeconomico.
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