Al netto dell’effetto della pandemia, dell’incremento dei tassi di insolvenza e di una sempre maggiore volatilità, il mercato dei titoli high yield, ad alto rendimento, ha riportato rendimenti positivi nel corso del 2020 e, secondo quanto afferma una nota di UBP, lo stesso potrebbe fare anche nel corso del 2021.
Un comunicato a cura di Philippe Gräub, Head of the Global & Absolute Return Fixed Income team di Union Bancaire Privée (UBP) e Bernard McGrath, Senior Investment Specialist di Union Bancaire Privée (UBP), afferma infatti che sebbene con tempistiche differenti, la distribuzione del vaccino porterà a una ripresa sincronizzata della crescita economica globale.
Per esempio, a diventare i primi beneficiari della campagna vaccinale saranno Stati Uniti e Regno Unito. L’Unione Europea dovrebbe seguire a breve distanza, non appena verranno superate le difficoltà di approvvigionamento dei vaccini.
In contemporanea, in tutte le macro aree da questa e dall’altra parte dell’Oceano Atlantico osserviamo a una decisa adozione delle misure di stimolo, e i programmi di quantitative easing proseguono a pieno regime. La politica fiscale dovrebbe altresì fornire un’ulteriore spinta decisiva, anche su ispirazione del maxi piano da 1,9 trilioni di dollari degli Stati Uniti.
Tale contesto macroeconomico – sottolinea la nota UBP – dovrebbe essere positivo per i mercati del rischio e, in particolar modo, per quello dell’alto rendimento. Contrariamente a quanto avviene con altre classi di attività del reddito fisso, infatti, gli esperti della banca evidenziano come gli spread dei titoli high yiled non abbiano ancora recuperato dai minimi raggiunti prima della pandemia: se lo facessero, gli investitori di questo segmento godrebbero di guadagni ancora più significativi. Per UBP, inoltre, i livelli di default dovrebbe essere piuttosto contenuti nel 2021, dopo il picco toccato nel 2020.
Infine, per quanto attiene le aree di maggiore attenzione agli occhi di UBP, spicca quella dei tassi di interesse. Per gli esperti della banca, in risposta alla crisi e per assicurare che le condizioni finanziarie possano rimanere favorevoli, le banche centrali globali hanno condotto i tassi di interesse ai loro minimi. La graduale riapertura delle economie e la ripresa della crescita economica hanno indotto i tassi di interesse a salire, soprattutto nella parte centrale e finale delle curve dei tassi.
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