Nella giornata di ieri il prezzo del rame è salito oltre quota 9.000 dollari a tonnellata, compiendo un importante passo in avanti verso il raggiungimento dello storico traguardo record fissato quasi 10 anni fa. A trascinare al rialzo le quotazioni del rame è il fatto che gli investitori sono sempre più convinti che la sua scarsità di offerta finirà con il farsi sempre più evidente a causa della ripresa economica dopo la pandemia da coronavirus.
Prezzo rame in aumento: scorte limitate del metallo
Effettivamente, è lecito rammentare come il rame sia uno dei metalli industriali più utilizzati, e come le prospettive di ripresa economica e l’aspettativa che il periodo di bassa inflazione possa giungere a esaurimento, siano elementi utili per poter stimolare una domanda che si scontrerà con un’offerta sempre più limitata.
Numerosi sono d’altronde i settori su cui è possibile utilizzare il rame. E, si intende, alcuni di questi rappresentano veri e proprio punti caldi dei programmi di molti governi, come ad esempio avviene sul fronte delle energie rinnovabili e delle infrastrutture dei veicoli elettrici.
Previsioni prezzo rame: dove arriverà?
A questo punto è ben lecito domandarsi dove arriverà il prezzo del rame, e se conviene investire in rame oggi o meno.
Secondo quanto affermano gli analisti di Citigroup, è molto probabile che buona parte del rialzo del rame potrà verificarsi nei prossimi mesi, e che prima o poi il metallo arriverà a 10.000 dollari. Bper è però più prudente, e invita a guardare al rame in un ambito prospettico più ampio, ricordando che i mercati delle materie prime hanno già anticipato buona parte dell’economia reale, e che il rischio di formarsi una bolla è limitato fino a quando l’offerta è scarsa.
Come investire negli ETC sul rame
Chi è interessato a cogliere questo momento favorevole per il rame potrebbe farlo attraverso gli ETC, i fondi passivi che sono specializzati in materie prime, e che sono scambiati a Piazza Affari come se fossero delle azioni (o quasi).
In questo scenario è possibile trovare sia dei fondi che investono solo in rame, sia dei fondi di respiro più ampio, che investono invece in più materie prime, come il gas naturale, il petrolio e altri asset utilizzati in ambito industriale.
Tra quelli non a leva, quello che sta ottenendo la prestazione migliore è il SocGen Oil Collateralize, con rendimenti che sfiorano il 30%.
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