I titoli di Stato sono ancora utili per la diversificazione del proprio portafoglio? A parlarne è una interessante e condivisibile nota di Aurèle Storno e Alain Forclaz, Chief Investment Officer, Multi Asset e Client Portfolio Manager di Lombard Odier IM. E il fatto che il tema sia particolarmente “attenzionato” da parte degli investitori non è certo casuale: le caratteristiche di diversificazione che sono state offerte nel corso del tempo dai titoli di Stato sono da sempre tra i cardini fondamentali della gestione di portafoglio.

Tuttavia, con l’avvento del COVID-19, le banche centrali hanno dovuto contrastarne l’impatto economico adottando una serie di misure e, tra di esse, hanno avuto facile vita anche i tagli dei tassi di interesse di riferimento. Come è cambiato, dunque, lo scenario per chi vuole investire in titoli di Stato?

Investire in titoli di Stato conviene?

In questo ambito, si è acceso un intenso dibattito sull’utilizzo delle obbligazioni nei portafogli multi-asset.

Di fatti, sottolineano gli esperti, alcuni gestori hanno proclamato la fine dei titoli di Stato e, dunque, chiuso le loro posizioni in questa classe di asset, in favore di altri safe haven, come le obbligazioni indicizzate all’inflazione e l’oro. Altri gestori hanno invece assunto posizioni più morbide, cercando di bilanciare il rischio nell’arco di un ciclo di crescita e di inflazione in un’ottica di lungo termine.

Scostamenti tattici

Partendo da tale base di analisi, gli esperti di Lombard Odier IM hanno poi sottolineato come sia opportuno cercare di diversificare le fonti di rendimento integrando scostamenti tattici nella propria allocazione strutturale, come ad esempio avviene quando si individuano segnali di trend e si modifica il proprio posizionamento di portafoglio sulla base dei dati ottenuti.

Un altro elemento dell’approccio conseguito da Lombard Odier è poi il ricorso ad altri beni rifugio in aggiunta ai titoli di Stato, sempre nell’ottica dei nostri principi di diversificazione. Tra tali strumenti spiccano evidentemente le già rammentate obbligazioni indicizzate all’inflazione e in oro, ma anche altri attività ritenuti “sicuri”.

Diversificazione

Infine, gli esperti sottolineano come una strategia efficace non possa basarsi solo sulla diversificazione fra diverse classi di attività, ma debba anche diversificare all’interno delle singole classi. Dunque, bisogna guardare oltre i tradizionali mercati dei titoli sovrani o i mercati nazionali, valutando anche le obbligazioni – ad esempio – dell’Asia nordorientale.

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