I rendimenti dei titoli di debito sono sempre più bassi e, da parte degli investitori, sorge la sempre più impellente necessità di trovare del valore. Ma dove?
Ad affrontare questo annoso problema è stata una nota molto interessante da parte di Airf Husain, Head of International Fixed Income di T. Rowe Price, che rammenta come nel corso degli ultimi mesi i rendimenti dei bond governativi siano precipitati su livelli molto bassi, e che la maggior parte degli spread sul credito si è ristretta rispetto ai livelli ante-Covid. Dunque, non stupisce che tanti investitori si stiano domandando se vi sia o meno valore nell’obbligazionario, o meno.
L’esperto è evidentemente convinto che il valore nei bond governativi possa essere trovato, eccome. E che vi siano ottime opportunità anche nei mercati del credito. Ma allora come lo si può trovare?
Per quanto ad esempio concerne il mercato high yield, è utile notare come i premi al rischio siano ancora piuttosto elevati rispetto ai bond investment grade, e come vi siano numerose opportunità tra i c.d. fallen angel, ovvero i titoli che sono stati declassati sotto il rating IG. Viene comunque espressa consapevolezza sul crescente rischio di default e dei tassi di recupero base, con uno studio di JP Morgan di fine giugno che ha ad esempio mostrato come il tasso di recupero sui bond HY in default sia stato in media di 17 centesimi per ogni dollaro negli ultimi 12 mesi, contro i 40 centesimi di media degli ultimi 25 anni.
Il valore può essere inoltre trovato anche nel credito cartolarizzato, considerato che certe aree di questo mercato continuano a mostrare delle distorsioni rispetto ai fondamentali, e soprattutto nei settori più colpiti dal virus.
Per quanto attiene i prossimi mesi, l’incognita ritenuta più importante è quella delle elezioni presidenziali USA, dinanzi alle quali è molto difficile prevedere l’esito. È dunque possibile che una delle due parti in causa vinca largamente, o che magari il margine sia così ridotto da alimentare delle cause legali. Dunque, potrebbero volerci settimane prima che gli esiti vengano validati, e ciò potrebbe generare nuova incertezza e volatilità.
In secondo luogo, l’analista suggerisce come ogni segnale di minore impegno da parte delle banche centrali per sostenere i mercati finanziari potrebbe costituire un punto di svolta. Anche una sorpresa al rialzo dell’inflazione, infine, potrebbe fungere da catalizzatore per un cambiamento.
Non bisogna poi dimenticare quanto avviene in ambito coronavirus, con T. Rowe Price che ha notato che i dati economici sembrano seguire lo sviluppo del Covid-19 con un ritardo di sei settimane.
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