Tad Rivelle, Chief Investment Officer Fixed Income di TCW è stato recente protagonista di una sessione di Q&A nella quale sono emerse alcune interessanti condivisioni sulle prospettive di ripresa economica negli USA e nel resto del mondo.
In particolare, dinanzi all’evidenza secondo cui molti investitori stanno anticipando una rirpesa rapida dell’economia, Rivelle sottolinea come già nel 2019 e, dunque, ben prima del Covid-19, fossero numerosi gli indicatori che suggerivano che il ciclo fosse agli sgoccioli. Il Covid-19 potrebbe dunque aver agito in realtà da catalizzatore, anticipando una recessione che probabilmente si sarebbe comunque verificata.
Per quanto poi attiene il ruolo della Federal Reserve, per TCW l’istituto monetario federale a stelle e strisce avrebbe “creato un gigantesco cuneo tra i fondamentali e i prezzi sui mercati dei capitali”, con i primi che non sono buoni, e i secondi che riflettono un elevato livello di ottimismo. I mercati del rischio sembrano dunque essere dell’idea che la ripresa economica sarà a “V”, ma in realtà è possibile che la ripresa sarà più lenta e problematica.
“A marzo i mercati erano in caduta libera: gli spread di società solide – come Intel, Procter & Gamble, Disney ed Exxon – si sono ampliati a livelli mai visti nella nostra carriera. Ma non appena la Fed ha messo mano sui mercati, abbiamo visto una brusca ripresa dei prezzi. Tuttavia, questo non cambia nulla di fondamentale per quanto riguarda la necessità di riposizionamento delle aziende. Né cambia nulla di materiale rispetto a dove la disoccupazione strutturale si stabilizzerà quando le iniezioni di denaro avranno svolto il loro dovere. Quando il denaro inizierà a venire meno, molte aziende dovranno affrontare la dura realtà: prendere ulteriori aiuti pubblici o accettare il fatto di non essere più profittevoli, con conseguenze anche per i relativi posti di lavoro” – afferma Rivelle, soffermandosi poi ancora una volta sulla politica della Fed.
Per l’esperto TCW, in particolar modo, le politiche di controllo della curva dei rendimenti funzionano solamente se gli investitori considerano il dollaro come una fonte stabile di benessere.
Infine, per quanto concerne l’evento più importante di fine anno, ovvero le elezioni presidenziali degli USA, Rivelle invita a non fidarsi troppo ciecamente dei sondaggi, e che solamente dopo le elezioni sarà possibile comprendere quale sia la posizione reale dei candidati.
Ma a cosa dovrebbe guardare un investitore nei prossimi mesi, viene infine domandato. Per Rivelle, attualmente i dati non sembrano avere molta rilevanza. “Prendendo ad esempio dati molto semplici, come il tasso di disoccupazione, si nota che, a causa di problemi nei sondaggi, non è chiaro quante persone abbiano di fatto perso il posto di lavoro. In ogni caso, non sappiamo cosa succederà nei prossimi sei mesi, quindi è necessaria una certa cautela sui dati attuali” – conclude l’esperto.
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