Il mese di giugno, secondo i dati forniti da Assogestioni, hanno contribuito a far rilanciare l’appeal del risparmio gestito, con raccolta netta positiva per 5 miliardi di euro, dopo i 5,45 miliardi di euro del mese di maggio e i 2 miliardi di euro del mese di aprile. Ne deriva che, complessivamente, nel corso del secondo trimestre dell’anno l’industria del risparmio gestito ha registrato un incremento di 12,5 miliardi di euro, recuperando il passo indietro di simile misura (- 12 miliardi di euro) che era stato rilevato nel primo trimestre 2020.
Sempre secondo le statistiche elaborate da Assogestioni, il saldo complessivo dei flussi è positivo per 455 milioni di euro da gennaio, con patrimonio gestito cresciuto dai 2.210 miliardi di euro di fine maggio ai 2.239 miliardi di euro di fine giugno. La prestazione migliore è riconducibile ai fondi aperti, con raccolta netta di 4,4 miliardi di euro, dopo una crescita di 2,9 miliardi di euro nel mese di maggio. Il saldo da inizio anno è positivo per 923 milioni di euro. Bene anche i fondi chiusi, con un incremento più tenue, pari a 723 milioni di euro.
Per quanto poi attiene le preferenze di chi investe, i fondi azionari crescono con + 2,1 miliardi di euro di raccolta netta, ma i flussi maggiori sono quelli sui monetari, con + 4,2 miliardi di euro di raccolta. I fondi bilanciati crescono di 187 milioni di euro, mentre gli obbligazionari cedono 431 milioni di euro.
Infine, per quanto concerne la provenienza dei fondi, quelli di diritti italiano gestiscono un patrmionio di 233,7 miliardi di euro, contro i 2331 miliardi di euro di maggio, mentre i fondi esteri sono pari a quasi 790 miliardi di euro, contro i 777 miliardi di euro di maggio. Tra i gestori più importanti, cresce di 5,76 miliardi la raccolta di Generali.
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