La riduzione del PIL determinata dal lockdown, insieme all’incremento del debito per la realizzazione delle iniziative di supporto all’economia nazionale, stanno determinando un impatto negativo sulle finanze italiane, ponendo seri interrogativi sull’effettiva sostenibilità futura del debito tricolore.
Tuttavia, non tutto il male viene per nuocere. E, secondo una recente e interessante nota a cura di Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit Fund, di Hedge Invest Sgr, è indubbio che le conseguenze del Covid-19 abbiano accelerato numerosi processi positivi, con effetti che potrebbero essere potenzialmente favorevoli nel lungo termine. Ma quali? E in che modo potrebbero orientare i nostri investimenti finanziari?
In primo luogo, le misure di lockdown, di contrasto alla pandemia, hanno supportato una digitalizzazione forzata, andando a ridurre il gap tecnologico tra le varie generazioni. Potrebbe essere un’occasione imperdibile per poter snellire molte procedure burocratiche nel nostro Paese, che per anni hanno avuto un impatto negativo sulla produttività. Certo, la “rivoluzione digitale” non si realizza dall’oggi al domani, ma il Paese potrebbe concretamente beneficiare di questa digitalizzazione forzata nel lungo termine.
Un altro elemento che potrebbe andare in favore del nostro Paese è la diffusione del telelavoro, o lavoro flessibile, o agile, o smart working. Diverse aziende, piccole o grandi, in questi mesi hanno sperimentato in che modo le mansioni che fino ad oggi venivano realizzate in ufficio, possano in realtà tranquillamente essere svolte anche da casa, a patto di avere una connessione veloce a disposizione. Non è dunque errato pensare che a breve potremmo assistere a una riorganizzazione geografica di molte attività, e che l’Italia potrebbe trovarsi avvantaggiata.
Peraltro, si tenga anche conto come sia evidente che la digitalizzazione sta creando opportunità in diversi settori particolarmente interessanti come quello delle telecomunicazioni. Considerato che secondo l’analista verrà sicuramente portato avanti il progetto di consolidamento di Telecom e Open Fiber, con effetti positivi per il Paese nel lungo termine, Telecom Italia rimane dunque una delle società più interessanti, sia sul fronte azionario che su quello obbligazionario.
Certo, dinanzi a questo scenario non mancano i rischi, non solamente indotti dalla pandemia e da possibili nuove ondate (e nuove misure restrittive) quanto anche geopolitici, come quelli delle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina: un conflitto strutturale, difficilmente risolvibile nel breve termine e che con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali USA potrebbe acuirsi in modo imprevedibile.
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