Come periodicamente effettuano i propri analisti, Schroders ha calcolato l’impatto economico del cambiamento climatico, focalizzandosi su:
- impatto sull’output economico;
- impatto degli sforzi intrapresi per mitigare l’aumento delle temperature;
- effetti degli asset dimenticati, ovvero le perdite che sono determinate dall’esclusione di forme energetiche legate a petrolio o carbone.
Ebbene, come rammentava poche ore fa una nota di Craig Botham, Emerging Markets Economist, e Irene Lauro, Economist, di Schroders, sono state elaborate alcune interessanti considerazioni: vediamole insieme.
Come cambia la temperatura?
La temperatura ottimale per un’economia dovrebbe essere compresa tra i 10 e i 12 gradi. Ne consegue che più ci si allontana da tale range, più difficile è portare avanti ogni attività. Per esempio, una temperatura che supera i 35 gradi rende difficile per gli operatori lavorare con la stessa intensità, così come rende più difficile attendersi una resa dai raccolti, e rende altresì più elevati i costi energetici a causa dell’uso del condizionamento dell’aria.
Il pericolo di un surriscaldamento
Considerato che il clima sta virando verso un surriscaldamento ambientale e, dunque, verso un innalzamento delle temperature, ne deriva che lo studio si è concentrato di più su quello che potrebbe avvenire nei Paesi maggiormente a rischio di riscaldamento.
Insomma, come presumibile, saranno i Paesi più caldi a subire conseguenze più negative in un mondo più caldo, mentre i Paesi più freddi vedranno rendimenti più elevati.
Secondo le previsioni di Schroders, in particolare, il Paese che subirà l’impatto maggiore a causa del cambiamento climatico sarà l’India, sia per gli effetti sulla produttività che per i potenziali ampi costi legati alle emissioni di carbonio.
La società ritiene che nei prossimi 30 anni i rendimenti aggiustati per l’inflazione dei mercati azionari indiani sono previsti al 6,2% all’anno senza cambiamenti climatici. Incorporando il climate change, i rendimenti scendono al 2,3% all’anno. Tra gli altri mercati che vedranno effetti, Schroders indica Singapore e Australia.
Al contrario, afferma Schroders, sulla base delle proprie previsioni, in Svizzera, Canada e Regno Unito il cambiamento climatico porterà a una crescita dei rendimenti per i mercati azionari domestici.
In particolare, i rendimenti corretti per l’inflazione del mercato azionario svizzero nei prossimi 30 anni saranno al 4,1% senza cambiamenti climatici, e al 5,4% includendo questi ultimi. In Canada saranno il 4,4% e il 5,4%, mentre nel Regno Unito saranno il 5,7% e il 6%.
Conclusioni
Secondo Schroders, tuttavia, quanto sopra non significa che questi Paesi non dovrebbero fare niente per ostacolare il cambiamento climatico.
Sebbene le prospettive a 30 anni siano positive, su un orizzonte più lungo le temperature aumenteranno ulteriormente, e le perdite economiche saranno più diffuse. Ciò che succederà sui mercati azionari, infine, si rifletterà anche su quelli obbligazionari. Ne deriva che vedremo titoli di Stato di Canada e Regno Unito tra i principali beneficiari di tali cambiamenti.
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