I fondi e il mondo del risparmio gestito hanno chiuso il 2019 con una corposa accelerazione. Stando agli ultimi dati forniti, infatti, la raccolta dell’ultimo mese dell’anno è stata pari a poco più di 10 miliardi di euro, ovvero quanto aveva fatto durante l’intero 2018, mentre il patrimonio gestito ha raggiunto la soglia record di 2.288 miliardi di euro, contro i poco più di 2.000 miliardi di euro dell’anno precedente.

A contribuire a tale risultato – evidenzia il report di Assogestioni – è stato soprattutto l’elemento della prestazione dei mercati, con + 10% nel 2019 sul portafoglio dei fondi, contro il – 3,9% del 2018.

Ad ogni modo, sottolinea ancora l’associazione, è bene osservare il dato in maniera più consapevole. Sebbene il 2019 si sia chiuso con una raccolta netta positiva di più di 73 miliardi di euro, in realtà giova rammentare come la prima parte dell’anno abbia visto entrare nel perimetro del gestito masse per 53 miliardi di euro, quale effetto dell’operazione straordinaria del gruppo Poste. Al netto di tale dato, la raccolta netta di settore sarebbe stata pari a 20 miliardi di euro: un risultato pur notevole e molto positivo (è il doppio dell’anno precedente), anche se meno straordinario di quanto potrebbe apparire.

Per quanto infine concerne la ripartizione sui prodotti, le preferenze dei risparmiatori si sono indirizzate soprattutto sugli obbligazionari, che hanno rappresentato il 38,7% del portafoglio fondi, mentre gli azionari hanno chiuso con raccolta negativa nel 2019 per – 3,36 miliardi di euro. In calo anche i flessibili, che nell’esercizio perdono 11 miliardi di euro di raccolta, mentre i fondi monetari generano un flusso netto di quasi 1 miliardo di euro.

A livello di società di gestione, Generali si conferma leader con il 23,2% del mercato, davanti a Intesa con il 19,2% e Amundi.

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