La crescita economica debole e l’attuale inflazione nell’area dell’euro sono elementi che stanno “giapponesizzando” l’Europa: una situazione dalla quale potrebbe poi essere difficile uscire, afferma il gruppo ING in una nota.

Nel dossier della banca olandese si ricorda come la situazione dell’Europa abbia lasciato da tempo aperto il confronto con il Giappone degli anni ’90, e le somiglianze sono davvero numerose: si pensi all’aumento del debito pubblico, a un accumulo di crediti inesigibili presso le banche, all’invecchiamento della popolazione e all’enorme allentamento della politica monetaria.

Ma come uscirne? La banca europea sottolinea che sebbene la risposta politica del Giappone alla sua crisi sia stata lenta, il Giappone è altresì stato vittima di un cattivo tempismo. La crisi finanziaria asiatica del 1997-98, lo scoppio della bolla dot-com e, successivamente, la crisi finanziaria globale hanno infatti drammaticamente complicando la vita ai giapponesi.

Ebbene, questo potrebbe essere proprio il destino dell’area dell’euro, che l’anno scorso sembrava essere sull’orlo dello sblocco degli stimoli monetari, salvo poi essere spinta nella direzione opposta. Con le tensioni commerciali mondiali che pesano sul sentiment e le aspettative di inflazione prossime al minimo storico, la Banca centrale europea si trova di fronte alla prospettiva di tagli dei tassi di interesse o di un nuovo allentamento quantitativo.

“Senza una forte ripresa, è difficile sfuggire alla bassa crescita, alla bassa inflazione e, di conseguenza, ai bassi tassi d’inflazione”, hanno dichiarato Carsten Brzeski e Inga Fechner, economisti di ING, come citati da Bloomberg. “Una ripresa economica potrebbe essere rapidamente superata e la politica monetaria potrebbe non avere abbastanza munizioni, con i tassi di interesse che rimangono bloccati allo zero per gli anni a venire”.

I parallelismi con il Giappone potrebbero dunque suggerire che nei prossimi anni l’Europa potrebbe trovarsi di fronte a un’impennata del bilancio della sua banca centrale, e potrebbe essere necessario un pacchetto fiscale molto importante. C’è anche la prospettiva di un aumento dell’età pensionabile per evitare che la forza lavoro si riduca troppo drasticamente.

“Per la zona euro, la lezione più importante non è probabilmente la causa principale della giapponesizzazione, ma i disperati tentativi di uscirne”, ha detto ING. “Non ci sarà molto spazio per gli aumenti dei tassi nei prossimi anni”.

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