Come ogni metà anno è tempo di bilanci e di aggiornamenti delle prospettive anche in ambito finanziario. E’ in questo filone che va inserito l’investment outlook di metà anno che è stato elaborato dagli analisti di UBS Asset Management. Nel documento sono presenti tutta una serie di indicazioni su opportunità e rischi su tutte le asset class a livello globale. Il titolo del report è: Investment Outlook: Forces shaping the investment landscape.

Il report degli esperti di UBS Asset Management può essere utile per tutti gli investitori. Qualsiasi sia lo strumento che viene utilizzato per investire, dalle azioni ai CFD, nell’analisi di UBS si possono trovare indicazioni utili per calibrare la propria strategia al nuovo contesto.

Secondo UBS nei primi 6 mesi del 2019 si è verificata una forte ripresa nei mercati globali che è stata causata dalla politica più accomodante negli Stati Uniti e in Cina. Gli esperti hanno calcolato che l’espansione economica negli Stati Uniti può essere oramai considerata come la più lunga nella storia. La domanda che gli analisti di pongono è se tutto questo sia da ritenersi troppo bello per poter durare ancora. 

I rischi incombono con la questione Brexit e le guerre commerciali che potrebbero rendere più cupe le prospettive per i prossimi mesi andando a incrementare la volatilità sui mercati.  

Secondo UBS dinanzi a questo scenario macro molto dinamico, gli investitori dovrebbero essere talmente duttili da riuscire a cambiare la propria strategia di investimento in modo rapido per essere in grado di generare rendimenti corretti rispetto al rischio.

Considerando la crescita economica moderata ma anche i rischi derivanti dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, UBS ritiene che oggi la scelta migliore e più in linea con quelle che sono le condizioni sia di tipo neutrale. L’allocation tattica che puntava al sovrappeso delle azioni globali viene quindi rivista.

Secondo gli analisti, però, restano importanti opportunità strutturali per gli investitori in relazione soprattutto alla Cina. Gli esperti ritengono che la maggior parte degli investitori è oggi sottopesata rispettto al reale pesno della Cina sui mercati globali. UBS è invece convinta che la Cina sia presto destinata ad essere la componente principale di qualsiasi obbligazione dei mercati emergenti o indice azionario.

Secondo Suni Harford, responsabile degli investimenti di UBS AM, il tema caldo dei primi nove mesi 2019, “è stata l’importante ripresa dei mercati finanziari globali, soprattutto in contrasto con i picchi di svalutazione e volatilità che abbiamo visto verso la fine del 2018“. L’esperto ritiene che le possibilità di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve si siano allontanate e che le condizioni economiche della Cina abbiano subito un miglioramento. Nonostante questo, però, poichè “il panorama degli investimenti è complesso” continuano comunque ad esserci rischi all’orizzonte. E’ vero che l’espansione economica degli Stati Uniti è oramai la più duratura nella storia ma bisognerebbe anche non dimenticare mai il detto secondo cui “niente di buono dura per sempre“.

Le opportunità di investimento nella seconda parte dell’anno sono le seguenti: 

  • Incremento degli investimenti in Cina e maggiore stabilità economica. Si registra un trend in crescita nell’allocazione sulla sola Cina da parte degli asset allocator.
  • La diversificazione in real assets e in soluzioni alternative potrebbe proseguire. In tal caso sarebbe necessaria una gestione degli asset più moderata. 
  • Crescente consapevolezza che la sostenibilità potrebbe anche aiutare a migliorare e salvaguardare gli investimenti
  • La decisione della FED di ritardare nuovi aumenti dei tassi, per gli investitori fixed incomed potrebbe essere in linea con l’atteggiamento accomodante delle altre banche centrali. Tra l’altro questo atteggiamento potrebbe essere da sostegno a tutte le nuove strategie che puntano su rilanci positivi per i rendimenti nel corso del 2019.
  • La Banca Mondiale ritiene che nei prossimi 5 anni i mercati emergenti possano generare due terzi della crescita economica globale. In termini di investimento tutto questo si traduce nel fatto che i mercati emergenti siano destinati ad avere un peso crescente nel portafoglio di ogni investitore. 

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