Stando ai dati Assogestioni, alla fine del mese di marzo il risparmio gestito italiano ha toccato un nuovo massimo storico a 2.161 miliardi di euro, con un balzo rispetto ai 2.017 miliardi di euro rispetto a fine dicembre. Un dato che risulta comunque influenzato, in misura non marginale, dall’operazione straordinaria di gennaio, quando ha fatto il suo ingresso nel perimetro delle rilevazioni di Assogestioni il + 53 miliardi di euro della sgr di Poste Italiane, in seguito al conferimento di un mandato istituzionale per la gestione del patrimonio BancoPosta.
Assogestioni sottolinea in tal proposito come la raccolta netta delle gestioni di portafoglio sia stata pari a 55,76 miliardi di euro nel primo trimestre 2019, e che la raccolta complessiva netta di sistema nei primi tre mesi sia stata pari a 55,53 miliardi di euro, tenendo anche conto dei 199 milioni di euro confluiti sui fonti chiusi e del risultato negativo dei fondi aperti, per 426 milioni di euro.
Scendendo più nel dettaglio, la raccolta netta dei fondi comuni PIR nel trimestre è stata negativa per 2,2 milioni, dopo i 162 milioni di euro dell’ultimo trimestre 2018, con il loro patrimonio che ha toccato quota 18,78 miliardi di euro.
Sul fronte delle singole categorie dei fondi comuni, negativo il trend degli azionari (-1,7 miliardi di euro) e dei flessibili (- 2,8 miliardi di euro), mentre i prodotti di liquidità hanno ottenuto un buon riscontro (+ 1,43 miliardi di euro). Bene anche i bilanciati, + 567 milioni, mentre gli obbligazionari tornano in attivo grazie alle minori preoccupazioni emerse su un potenziale rialzo dei tassi di interesse (+ 2,21 miliardi di euro).
In ambito nazionale, il rosso del trimestre sui fondi è da attribuire ai prodotti di diritto italiano, – 2,71 miliardi di euro, mentre i comparti di diritto estero hanno segnato un risultato positivo di 2,28 miliardi di euro.
Sul fronte delle singole sgr, il gruppo Generali si conferma primo con masse per 487,99 miliardi di euro, e raccolta netta positiva per 3,11 miliardi. Negativo il saldo di Intesa Sanpaolo, – 3,55 miliardi di euro a 393,71 miliardi di euro di asset. Tra i principali operatori male anche Amundi (- 4,41 miliardi di euro a 189,22 miliardi di euro). tra gli stranieri, Morgan Stanley cresce di 936 milioni di euro, JP Morgan di 349 milioni.
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