In una intervista su Quotidiano.net, il gruppo Azimut ha fatto il punto sulla crescita del risparmio gestito in alcuni dei principali Paesi emergenti dove la compagine si è radicata con successo.
Stando a quanto afferma Gabriele Blei, consigliere di amministrazione di Azimut, nonché responsabile sviluppo estero del gruppo, l’approdo all’estero di Azimut è stata una naturale evoluzione dell’esperienza maturata in Italia nell’integrazione della gestione e distribuzione dei prodotti finanziari.
Per quanto poi attiene l’interesse nei confronti dei mercati emergenti, Blei ha ricordato come il gruppo si sia reso conto che in alcune nazioni emergenti esiste una crescita economica sostenuta, simile a quella degli anni ’80-’90, quando si sviluppava l’industria del risparmio gestito in Italia. In Cina, in Brasile e in altri mercati, c’è oggi una classe media o medio alta che cresce a ritmi notevoli, e che avverte l’esigenza di servizi sempre più professionali per poter investire i propri risparmi.
Di qui, la necessità di soddisfare tale domanda mediante condizioni specifiche e dedicate, attraverso partner che conoscono bene la realtà e gli investitori locali, e che dunque permettano di affrontare le popolazioni dei singoli investitori con maggiore dedizione. Per esempio, ricorda Azimut, in Cina e in Brasile c’è una popolazione molto più giovane che in Occidente, con maggiore propensione a usare servizi tecnologicamente avanzati. In Australia c’è invece un sistema previdenziale complementare estremamente avanzato, che si basa soprattutto su piani di versamenti obbligatori che favoriscono la costante crescita del gestito sul lungo termine.
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