Una recessione nel 2019 è probabile? Che effetto avrebbe sui mercati finanziari? Sul tema è apparso un interessante approfondimento da parte di Robert M. Almeida, Portfolio Manager e Global Investment Strategist di MFS, secondo cui i timori di una recessione nel 2019 si sono rafforzati. Ma queste preoccupazioni sono giustificate o sono eccessive?
Secondo l’analista, alcuni parametri di mercato segnalano da tempo un incremento del rischio di recessione. Tra questi, uno dei pericoli più popolari è sicuramente l’appiattimento della curva dei rendimenti statunitense. Sebbene non sia certamente perfetta, la capacità previsionale della curva dei rendimenti è storicamente piuttosto elevata.
Almeida fornisce alcune interessanti letture di quanto sta accadendo. In primo luogo, il portfolio manager ricorda come i ribassi dei mercati e le recessioni tendono spesso a coincidere. Tuttavia, questa coincidenza non è sempre verificata, considerato che solidità o debolezza economica da una parte, e sentiment degli investitori, sono due cose diverse. I due temi si possono vicendevolmente influenzare, ma non sono certamente mancati i periodi storici in cui i ribassi dei mercati dei capitali e le recessioni si sono esclusi a vicenda.
La seconda lettura fornita da Almeida è legata al fatto che la maggior parte dei fattori che tradizionalmente determinano una recessione non è attualmente verificata. Se dunque escludiamo l’indebitamento delle aziende, è difficile individuare degli squilibri sufficientemente validi per poter individuare squilibri e anticamere della recessione.
Altro aspetto che sembra rendere questo ciclo diverso dagli altri è l’ascesa delle piattaforme online, che permettono di produrre di più con meno capitale, alimentando effetti disinflazionistici. L’analista ricorda come il cloud computing – ad esempio – consente alle imprese di interagire con i clienti in modo più conveniente e produttivo, e che i consumi sono sempre più smaterializzati.
Complessivamente, MFS non sembra giustificare apprensioni per una recessione del 2019, ritenendo invece che gli investitori dovrebbero prestare maggiore attenzione a come viene allocato il rischio di portafoglio rispetto al decennio passato.
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