L’indice Global Exchange Private Equity di State Street, stando a quanto afferma un comunicato della stessa società, ha chiuso il III trimestre 2018 con rendimenti pari al 3,03%, in leggero aumento rispetto al periodo di confronto precedente.
Ricordiamo che l’indice GXPEI si basa sui dati provenienti da limited partnership e fotografa oltre 2.800 miliardi di dollari di investimenti nel private equity. Secondo quanto afferma Anthony Catino, managing director, Alternative Investment Solutions di State Street, in attesa dei dati di fine anno scorso è già possibile ipotizzare che il 2018 possa essere stato l’anno record in raccolta fondi dalla crisi finanziaria, considerato che nei primi III trimestri 2018 i fondi di venture capital e di private debt hanno superato il picco di raccolta post-crisi.
Per quanto concerne i principali dati del III trimestre, i ondi di venture capital guidano la classifica tra le principali strategie di private equity per il terzo trimestre consecutivo, a quota 4,65%, per il risultato più alto per questa tipologia di fondi dal quarto trimestre 2014. I rendimenti trimestrali dei fondi di private debt e buyout hanno invece riportato un calo rispettivamente pari all’1,34% ex 1,90% e 2,84% ex 4,18%.
Ulteriormente, i fondi con focus sugli Stati Uniti hanno registrato prestazioni superiori a quelli delle altre regioni, nonostante una crescita più lenta rispetto al trimestre precedente. In particolare, i fondi di Private Equity focalizzati sugli Stati Uniti hanno riportato ritorni in calo nel terzo trimestre, al 3,69% dal 4,70% del trimestre precedente, quelli di Private Equity focalizzati sull’Europa hanno registrato un incremento trimestrale dei rendimenti pari allo 0,98%, mentre quelli focalizzati sul resto del mondo hanno guadagnato il 2,28%, in incremento rispetto all’1,66% del secondo trimestre.
Infine, tra i settori assunti in considerazione, il primo posto è occupato ancora una volta dai fondi IT, con ritorno del 5,92% trimestrale, in calo rispetto al 7,05% del secondo trimestre. Seguono i fondi healtcare (4,59%) e quelli del comparto energetico (3,94%).
Stando a quanto ribadisce Will Kinlaw, senior managing director e global head di State Street Associates, nel corso del terzo trimestre del 2018 gran parte dello slancio è stato ricondotto alla scia del trimestre precedente, con i fondi statunitensi e di Venture Capital che continuano a sovraperformare. C’è comunque stato un calo dei rendimenti trimestrali dei fondi Buyout ed europei, che hanno toccato i livelli più bassi degli ultimi due anni, a causa dei venti contrari come quelli determinati dall’aumento dei tassi di interesse, dal rafforzamento del dollaro e dall’intensificarsi delle guerre commerciali.
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