La fiducia degli investitori globali è calata di 9,4 punti nel mese di gennaio 2019, stando ai dati forniti da State Street Global Exchange, mediante il proprio State Street Investor Confidence Index (ICI).
In particolare, l’indice globale è sceso a quota 70,2 punti, con una flessione di 9,4 punti rispetto ai 79,6 punti del mese di dicembre, a causa principale della contrazione della fiducia degli investitori del Nord America, diminuita da 74,5 a 66,8 punti. Lo stesso andamento negativo si registra anche in Europa (- 2,6 punti a 90,3 punti) e Asia (-10,3 punti a 100,2 punti).
Stando a quanto afferma in un comunicato Kenneth Froot, di State Street Associates, la divisione di servizi di ricerca e di consulenza di State Street Global Exchange, man mano che avanziamo nel 2019 l’indice riflette la riduzione della fiducia degli investitori. “Se da un lato la fiducia in sé non ha necessariamente toccato i minimi storici, dall’altro il declino senza precedenti riportato in questo mese evidenzia la straordinaria rapidità della ritirata degli investitori professionali” – afferma Froot, rammentando il fatto che questo calo è stato persistente nella terza settimana di gennaio, sebbene i mercati azionari abbiano cercato nuovo slancio dopo i minimi toccati poco prima di Natale.
Ciò che colpisce di gennaio, afferma ancora Froot, è che mentre il mercato sembra concentrarsi principalmente sul deterioramento del contesto globale, a causa dei dati economici cinesi e dei rischi di recessione nel vecchio Continente, il calo della fiducia degli investitori sia in realtà più netto negli USA rispetto a qualsiasi altra regione.
Un panico (il termine è utilizzato nel comunicato) che concerne sia lo scoppio della bolla delle aspettative statunitensi sia la debolezza dei fondamentali al di fuori degli Stati Uniti.
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