Nella propria Macro Investment View relativa al primo trimestre 2019, Unigestion stima una crescita economica globale in rallentamento, ma sancisce che la recessione della maggior parte delle economie è ancora lontana.

Economia globale verso la recessione?

Nel proprio focus trimestrale, Unigestion rammenta come con gli indici azionari globali che virano verso il ribasso, gli investitori stanno accrescendo le proprie preoccupazioni che l’economia globale possa andare verso una recessione.

Un timore che però, per Unigestion, è eccessivo: gli indicatori macroeconomici e di mercato pubblicati nelle scorse settimane suggeriscono infatti che l’economia globale sta percorrendo la propria fase di espansione in maniera discretamente vivace, e che la fine non è proprio vicina.

Quanto sopra non significa naturalmente che nel breve termine non ci siano degli elementi di chiara preoccupazione. Per esempio:

negli Stati Uniti la situazione di stallo politico ha portato allo shutdown, mentre le prospettive favorevoli ad una legislazione bipartisan, sembrano basse;

nell’Eurozona la mancanza di un’unione fiscale e gli elevati livelli di debito pubblico dei Paesi membri più vulnerabili (come l’Italia), renderanno difficile affrontare il rallentamento economico;

in Cina sono state annunciate diverse misure di stimolo, ma l’impatto dovrebbe essere ridotto.

La cautela guiderà i mercati

Nonostante quanto sopra, Unigestion afferma di prestare particolare attenzione all’evoluzione dello scenario internazionale, che potrebbe svilupparsi su chiavi non ancora decifrate.

In particolare, una ripresa della crescita cinese avrebbe un ampio impatto sull’economia globale. Inoltre, la società sta monitorando l’effetto ritardato del calo dei prezzi del petrolio sulla domanda, sebbene non si sia ancora verificata una spinta sostanziale.

Storicamente, rammenta Unigestion, “i bear marketssisono verificati raramente al di fuori dei periodi di recessione, ma la differenza tra le aspettative di mercato e i fondamentali macroeonomici indica un ulteriore rischio di revisione al ribasso per il futuro. In questo contesto, le banche centrali ridurranno la fornitura netta di liquidità sui mercati finanziari. Anche le correlazioni tipiche che favoriscono le esposizioni long beta sembrano essere a rischio, data la contrazione della liquidità ed il rallentamento della crescita”.

È pur vero che le attese di crescita degli utili delle imprese sono notevolmente diminuite, e che a partire da questo mese di gennaio proprio per questo motivo eventuali sorprese nella stagione degli utili potrebbero fornire un impulso molto vivace ai mercati azionari…

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