Gli scorsi giorni sono stati piuttosto intensi per la Brexit e per la sterlina. E può dunque capitare che qualche trader sia rimasto scarsamente aggiornato, o abbia perso il filo di questa complicata vicenda.

Cogliamo dunque l’occasione della nota diffusas da Vasileios Gkionakis, PhD Global Head of FX Strategy Lombard Odier IM, per fare un riassunto su quanto accaduto, e condividere le ultime notizie e quello che probabilmente accadrà.

Il Parlamento britannico ha bocciato il WA

Cominciamo dal recente passato. Il Withdrawal Agreement (WA) tra il Regno Unito e l’UE, che è stato approvato dalle due parti alla fine di novembre 2018 e che avrebbe dovuto disciplinare l’uscita del Regno Unito dall’Unione, è stato portato al voto al Parlamento britannico lo scorso 15 gennaio.

Qui, come ci si attendeva, la proposta è stata bocciata con un margine ampio di 230 deputati – 202 a favore e 432 contrari. I giornalisti hanno ricordato che questa è stata la più grande sconfitta inflitta a qualsiasi governo della storia moderna: quanto sufficiente per spingere il principale rappresentate dell’opposizione, il leader del partito laburista Jeremy Corbyn, a domandare un voto di sfiducia nel governo.

Nessuna sfiducia per la May

Era anche previsto che il voto di sfiducia andasse in modo favorevole per la May. La mozione ha infatti avuto luogo il 16 gennaio ed è stata respinta perché – come annunciato – il Partito dell’Unione Democratica (DUP) – che ha sostenuto il governo della minoranza conservatrice dalle elezioni generali del 2017 – è rimasto vicino all’amministrazione May.

La sterlina punta a rafforzarsi

Nonostante la bocciatura dell’accordo da parte del Parlamento britannico, la sterlina è stata protagonista di un rally salendo verso l’1,29, con il rapporto EUR / GBP al di sotto dello 0,89. Ma perché?

In primo luogo, c’è stato un rinnovato ottimismo indotto dalla sconfitta della mozione di sfiducia, che ha dunque contratto in modo significativo la probabilità di un’elezione generale e la relativa incertezza che ne fosse scaturita. In secondo luogo, la premier Theresa May ha subito chiarito la propria intenzione di continuare a trattare, dando così un segnale positivo al mercato.

E adesso cosa succederà?

Per il momento, le strade alternative future sono ancora numerose. Per il momento rimane molto probabile una proroga della scadenza dell’Articolo 50 (attualmente il 29 marzo) valutato che il tempo a disposizione è molto limitato.

Il primo ministro May si consulterà quindi con i leader di partito per poter programmare una serie di proposte di modifica dell’accordo Brexit da comunicare all’UE. Di contro, è però improbabile che l’UE accetti di concedere al Regno Unito il diritto di uscita unilaterale dalla frontiera irlandese, uno dei grandi problemi che hanno scaturito l’insoddisfazione del Parlamento britannico. È insomma molto probabile che May cerchi di concordare con i leader di partito e – sostanzialmente – con il Parlamento, una serie di proposte da presentare a Bruxelles, evitando dunque il replicarsi di nuove votazioni fallimentari.

Previsioni sterlina 2019

Ma che cosa significa questo per la sterlina? Senza dubbio la situazione rimarrà ancora per un po’ di tempo molto complessa. Tuttavia, la decisione di May di non dimettersi e la sua ferrea volontà di proeguire nei negoziati, hanno per il momento tranquillizzato i mercati.

In sintesi, i mercati finanziari si aspettano ancora una Brexit ordinata, favorita dall’emersione di un compromesso parlamentare britannico. Per questo motivo Lombard Odier punta su una previsione rialzista a medio termine per la sterlina inglese, con graduale deprezzamento del premio di rischio in caso di uno scenario hard-Brexit, così come un repricing più elevato rispetto alla traiettoria dei tassi di interesse della BoE (in caso di soft Brexit).

Sul breve termine, la valuta britannica rimarrà soggetta al rischio politico e vulnerabile alle vendite ogni volta che si rialza.

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