Il mercato azionario europeo è uno dei preferiti dagli investitori italiani. Merito della vicinanza (territoriale, culturale, ma non solo) alle società in questione, e alle caratteristiche di economicità dell’acquisizione e della gestione degli strumenti finanziari del vecchio Continente.

Proprio a beneficio di quegli investitori che desiderano partecipare al potenziale rendimento delle società quotate europee, sul mercato sono oggi disponibili tantissimi fondi comuni che investono sulle principali azioni del vecchio Continente. In particolare, sono ben 624 i comparti a disposizione degli investitori classificati da Morning Star nella categoria Azionari Europa Large Cap Blend, analizzati per il quotidiano Il Sole 24 Ore da Norisk.

Quanto sono convenuti gli Etf

Il quotidiano Il Sole 24 Ore rammenta innanzitutto come chi avesse investito 1.000 euro tre anni fa nell’Etf db x-Trackers Stoxx Europe 600, oggi si ritroverebbe con 1.140 euro, al netto di tasse e costi di intermediazioni.

Sarebbe andata lievemente peggio al titolare di fondi comuni Azionari Europa Large Cap Blend, che in media avrebbe conseguito 1.115 euro, non conteggiando le commissioni di ingresso, prelevate in anticipo dal distributore del prodotto (ma evidentemente negoziabili con l’intermediario).

I costi

Dunque, l’investimento in Etf per 1.000 euro avrebbe fruttato al sottoscrittore 140 euro nel triennio. All’emittente dell’Etf andrebbero invece 6 euro in tre anni, lo 0,2% del capitale investito. Per i fondi comuni il guadagno effettivo per il risparmiatore sarebbe stato pari a 75 euro, mentre alla Sgr ne andrebbero ben 96, ovvero addirittura di più dell’investitore. A conferma di ciò, emerge che sui 228 fondi analizzati, in più di 6 casi su 10 (141 comparti) il gestore avrebbe guadagnato di più del risparmiatore.

Il fondo guadagna sempre

Emerge inoltre che le commissioni di ingresso in alcuni casi siano sufficienti a determinare una perdita per l’investitore, nonostante le quote del fondo abbiano invece incrementato il proprio valore. È successo in 12 fondi, tra cui il Mediolanum BB European Collection SA, in cui le commissioni di ingresso ammontano al 5,5%, oltre al 3,52% di spese correnti, o ancora al Mediolanum Ch European Equity SA, con commissioni di ingresso pari al 5% e spese correnti del 2,23%.

Entrambi i fondi hanno ottenuto delle performance tiepidamente positive, ma l’elevato livello di commissioni e di oneri ha di fatto condotto l’investitore in perdita.

L’esempio di BlackRock

Il quotidiano si sofferma poi sul caso di BlackRock, tra i massimi leader mondiali del settore, e in grado di proporre sia fondi attivi che Etf, in quest’ultimo caso mediante brand iShares.

Il Sole 24 Ore riepiloga come nella categoria degli Azionari Europa Large Cap Blend siano presenti due prodotti del colosso USA, come BGF European e BGF European Focus. Entrambi dichiarano come benchmark l’indice MSCI Europe ma… come sono andati?

Per l’analisi, 1.000 euro investiti tre anni fa sarebbero diventati 1.054 euro con BGF European A2 e 1.048 euro con BGF European Focus. Di contro, con l’Etf iShares MSCI Europe, i 1.000 euro sarebbero arrivati a quota 1.132 euro.

Per quanto concerne i costi dei fondi attivi, i prodotti BlackRock hanno commissioni di ingresso del 5%, con guadagno per la società pari a 103 e 111 euro, contro gli 11 euro degli Etf. Il risparmiatore avrebbe intascato dall’Etf 122 euro netti, mentre con i fondi avrebbe guadagnato 1 euro, o perso 30 centesimi, a seconda del prodotto.

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