Avete a disposizione 1 milione di euro? Siete probabilmente in una posizione invidiabile per la maggioranza dei nostri lettori, ma questo non vi impedisce di porvi qualche concreta domanda sul prossimo futuro: come investire questa straordinaria cifra oggi?
Bloomberg lo ha chiesto a sei note personalità del mondo degli investimenti finanziari e… di seguito abbiamo voluto riassumere brevemente che suggerimenti hanno formulato.
Darrin Woo (Woo Hon Fai Group). Darrin Woo ha affermato di credere nella fisicità dell’oro e di teorizzare così addirittura l’acquisto di lingotti d’oro per un milione di dollari. L’oro ha sottoperformato l’indice S&P 500 negli ultimi cinque anni e, anche per questa difformità di andamento, nei prossimi 10 anni ritiene che l’oro sia uno dei migliori approdi per gli investitori.
Spostando il concetto di fisicità di tale investimento alle nuove tecnologie, Woo strizza l’occhio anche alle criptovalute con token garantiti proprio dall’oro, che hanno così un valore intrinseco e dovrebbero essere molto meno volatili di Bitcoin, Ether & co. Non è un caso che Woo abbia partecipato ad una prima tornata di finanziamenti alla Emergent Technologies Holdings di Santa Clara, un’azienda che sta creando il primo token digitale al mondo, chiamato G-Coin, supportato da oro prodotto secondo gli standard del World Gold Council e del Responsible Jewellery Council.
Stefan Hofer (LGT Bank). Hofer ci rammenta che le domande chiave che gli investitori individuali ad alto valore netto oggi si pongono sono se si debbano chiudere le posizioni azionarie statunitensi e se sia giunto il momento di comprare asset cinesi.
Ebbene, sul primo punto sta consigliando ai clienti di mantenere le posizioni negli Stati Uniti o, se sono ancora fortemente sottopesate, di aggiungerne altre. Per quanto riguarda la Cina, ritiene invece che sia troppo presto per fare una media in calo o per fare scorta di azioni collegate al Paese asiatico, nonostante la loro significativa sottoperformance quest’anno.
Edie Hu (Citi Private Bank). Essendo un esperto d’arte, Hu guarda con particolare interesse agli investimenti in questo comparto. Tuttavia, prima di pensare di investire 1 milione di euro in un dipinto, Hu ci consiglia di assicurarci di amare davvero quello che stiamo comprando. Data la natura volubile del mercato dell’arte, infatti, si potrebbe rimanere bloccati con il dipinto per diversi anni. Bene cercare dunque artisti e opere che negli anni hanno mantenuto interessi e valori in linea e poco volatili.
Più sul breve termine, ora i collezionisti sono alla caccia di opere di artisti asiatici del XX secolo, come l’espressionista astratto giapponese Gutai e i pittori d’avanguardia come Kazuo Shiraga e Atsuko Tanaka, sempre più apprezzati negli ultimi anni. Sono in crescita anche i pittori minimalisti coreani di ispirazione occidentale come Lee Ufan, Park Seo Bo e Chung Sung Sung Hwa.
Ancora, l’esperto ci rammenta che in genere i dipinti a inchiostro contemporanei sono sottovalutati, così come è trascurata l’arte australiana, nonostante le sue potenzialità.
Hao Hong (Bocom International Holdings Co). In un contesto di difficoltà nel mercato azionario USA e cinese, i buoni del Tesoro statunitense e il dollaro USA potrebbero fornire un rifugio sicuro per i propri investimenti. Anche l’oro può aiutarvi a coprire la posizione nelle partecipazioni azionarie statunitensi, quindi se il dollaro si indebolisce, l’oro tenderà a rafforzarsi confermando tale correlazione.
Gaw Goodwin (Gaw Capital Partners). L’esperto ci invita a valutare la possibilità di investire in immobili residenziali di alto livello in alcune zone dell’Asia a particolare tasso di attrattività e prezzi straordinariamente convenienti, come Ho Chi Min City. Gli stranieri hanno elle limitazioni su tali investimenti, ma esistono comunque delle sacche di convenienza da non sottovalutare.
William Ma (Noah Holdings Ltd). Per Ma le guerre commerciali, i tassi di interesse più elevati, l’inflazione e altre determinanti avverse dovrebbero caratterizzare una propensione degli investitori verso mercati meno correlati all’incertezza globale. In questo ambito, l’India, destinata a diventare la terza economia mondiale entro il 2030, è un buon punto di partenza. Le esportazioni in percentuale del PIL sono al minimo dal 2003-2004, ma il consumo interno è il motore della crescita ed è meno sensibile agli attriti USA-Cina.
Ancora, Ma suggerisce di concentrarsi su altre economie meno in vista, come il Vietnam. Il Paese potrebbe infatti beneficiare di una prolungata guerra commerciale degli Stati Uniti con la Cina a seguito della delocalizzazione delle aziende manifatturiere.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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