Quando mancano ormai meno di 25 giorni alle consultazioni elettorali che porteranno alla nascita del governo che rimpiazzerà la squadra di Mario Draghi, Euromedia Research ha svolto un sondaggio dal quale emergono le intenzioni di voto degli italiani, e sembrano premiare i partiti di centrodestra in modo abbastanza netto.
Il primo partito per consensi è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che, stando a quanto emerso dall’ultimo sondaggio di Euromedia realizzato tra il 29 e il 30 agosto e pubblicato in prima pagina su La Stampa, raccoglierebbe circa il 24,6% dei consensi.
Si tratta del doppio dei consensi che dovrebbe essere in grado di raggiungere la Lega di Matteo Salvini, che invece si fermerà probabilmente intorno al 12,5%.
Sempre nell’area di centrodestra abbiamo poi Forza Italia, che ha sostanzialmente mantenuto la stessa percentuale di consensi che i sondaggi gli assegnano da almeno un paio d’anni, pari alla metà dei consensi che aveva conquistato in occasione delle elezioni politiche del 2018.
Il partito di Silvio Berlusconi secondo questi ultimi sondaggi di Euromedia Research si attesterebbe intorno al 7%, che insieme al 2% di A Noi Moderati di Lupi porterebbe il totale del centrodestra intorno al 46,1%.
Il centrosinistra rischia di subire una pesante sconfitta visto che le forze di questa coalizione, peraltro più frammentate, riescono a raggiungere a fatica un 28,7%.
Da questi ultimi sondaggi politici emerge infatti che il Partito Democratico potrebbe conquistare circa il 23,1% dei consensi sul totale dei cittadini votanti, a cui si andrebbe a sommare il 3,1% di Verdi più Sinistra Italiana, l’1,5% di +Europa di Bonino e Della Vedova, e l‘1% del nuovo partito di Luigi Di Maio, Impegno Civico.
Correrebbero invece da soli il Movimento 5 Stelle, che dovrebbe riuscire a conquistare intorno al 12,3% sotto la guida di Giuseppe Conte, e Italexit di Gianluigi Paragone che potrebbe raggiungere secondo i sondaggi il 2,8%.
Ha preferito stringere un’alleanza invece Matteo Renzi, con Italia Viva che insieme ad Azione di Carlo Calenda potrebbe riuscire a raggiungere un 7,4%.
Sondaggi politici 2022, molti gli indecisi
Mancano poco più di 20 giorni al voto per il rinnovo delle Camere ma è ancora piuttosto alta la percentuale degli indecisi. Secondo i sondaggi di Euromedia Research circa il 23,8% degli aventi diritto al voto non sa ancora se andrà a votare, e circa il 76,2% degli indecisi non sa a quale forza politica dare la propria fiducia.
Quanto alle questioni che il nuovo governo si troverà ad affrontare, secondo un 47,4% degli intervistati la priorità sarà la questione dei prezzi e dell’inflazione, un 45,7% indica invece come prima sfida quella della crisi energetica, poi lavoro e occupazione (40,5%).
Il livello di fiducia però è sotto i minimi storici, infatti dagli stessi sondaggi emerge che sono in pochi a credere che il goveno che verrà fuori da queste consultazioni risulti effettivamente in grado di affrontare e risolvere le criticità che attanagliano l’economia italiana e più in generale quella europea in questo paricolare contesto.
Secondo il sondaggio il nuovo esecutivo non riuscirà a dare delle risposte concrete sul tema dell’occupazione, ne è convinto il 37,3% circa, mentre un 35,5% ritiene che non si troveranno soluzioni alla crisi energetica.
Dalle elezioni emergerà una maggioranza ampia
Uno studio elaborato da YouTrend sulla base dei sondaggi di Euromedia Research mette in evidenza che “il vantaggio sul centrosinistra ipotizzato dai sondaggi proietterebbe il centrodestra verso una chiara maggioranza parlamentare, non lontano dalla maggioranza dei due terzi”.
YouTrend ha realizzato 10 mila simulazioni da cui emerge un quadro piuttosto chiaro e decisamente favorevole al centrodestra. Il vantaggio sul centrosinistra si attesterebbe mediamente intorno ai 18,8 punti percentuale, e questo permetterebbe alle forze di centrodestra di conquistare una maggioranza compresa tra 240 e 265 seggi alla Camera, e tra i 120 e i 135 seggi al Senato, arrivando così a un passo dalla maggioranza dei due terzi fissata rispettivamente a 267 e 138 seggi.
Lorenzo Pregliasco, direttore di YouTrend spiega che “finché non c’è una riduzione netta del divario tra centrodestra e centrosinistra a livello nazionale l’effetto disproporzionale dei collegi produce una maggioranza ampi per il centrodestra”.
La maggioranza del centrodestra non è minacciata al momento dalla coalizione di centrosinistra, lo sarebbe solo nel momento in cui il divario dovesse ridursi al di sotto dell’8-9%. Infatti al di sotto di questa soglia iniziano ad emergere scenari da “hung parliament” cioè un parlamento in cui non vi è una chiara maggioranza.
Invece se il divario dovesse raggiungere il 21-22% (attualmente siamo a poco meno del 19%) inizierebbe a diventare possibile per il centrodestra conquistare una super-maggioranza, vale a dire quel livello di consenso che gli permetterebbe di avere i due terzi sia alla Camera che al Senato, e che quindi consentirebbe di apportare modifiche alla Costituzione senza bisogno di un referendum confermativo. Uno scenario che diventerebbe addirittura probabile con un margine di vantaggio superiore al 26%.
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