In Italia, per qualche inspiegabile ragione, le istituzioni non hanno mai goduto di particolare fiducia, e la pandemia ha dimostrato che la cosa è reciproca, con cittadini trattati come sudditi incapaci di assumere atteggiamenti responsabili, incapaci di seguire le basilari norme di igiene e più in generale incapaci di decidere.
Ed eccoci al referendum sulla riforma della giustizia, un problema annoso, un tema complesso che la stragrande maggioranza dei cittadini non ha approfondito e non ha alcun interesse ad approfondire. In parte perché la sensazione diffusa è che poco o nulla la riforma inciderà sulla vita quotidiana del cittadino comune, e in parte perché le passate esperienze coi referendum (acqua pubblica, finanziamenti pubblici ai partiti) ci hanno insegnato che se il parere espresso dalla cittadinanza non è gradito alle ‘alte sfere’, viene ignorato senza particolari difficoltà.
Sicché ora sono i cittadini a ignorare le istituzioni, che si trovano a portare avanti il teatrino con un numero di spettatori che continua a calare di volta in volta. I più abbandonano la sala dimostrando di aver capito, se non altro, che lo spettacolo segue un copione che non è minimamente influenzato dai loro Sì e No.
Referendum sulla Giustizia, qual è il risultato
I numeri riguardanti l’affluenza del referendum sulla riforma della giustizia ci danno una misura del livello di coinvolgimento dei cittadini nel processo democratico.
Il quorum non è stato raggiunto, con una partecipazione del 20,9% Questi i dati quesito per quesito:
- Incandidabilità dopo condanna: 20,95%
- Limitazione misure cautelari: 20,93%
- Separazione funzioni dei magistrati: 20,93%
- Membri laici consigli giudiziari: 20,92%
- Elezioni componenti togati CSM: 20,92%.
Numeri ‘falsati’ peraltro dal fattore elezioni amministrative, in quanto l’appuntamento per il rinnovo dei vari consigli comunali di città come Parma, Verona, Palermo, Genova, Catanzaro, ha portato tanti cittadini del tutto disinteressati alla questione giustizia, ad esprimere il proprio Sì o No ai cinque quesiti un po’ per inerzia.
Nei Comuni in cui non si votava per le amministrative l’affluenza alle urne per il solo parere sui quesiti referendari è stata spesso inferiore al 10%. Insomma a 9 cittadini su 10 di questo referendum importava meno di niente, per quale motivo? Potrebbero esserci molte ragioni, ma probabilmente sono semplicemente le due che abbiamo brevemente illustrato in apertura.
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