simbolo del Pd sulla parete all'interno di una sede del partito

Con ormai oltre l’80% dei voti scrutinati si conferma l’esito favorevole ad Elly Schlein per quel che riguarda le primarie del Partito Democratico. La deputata dem è infatti riuscita a superare il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e sarà quindi il nuovo segretario del PD.

Si concludono oggi le primarie del PD con lo spoglio delle schede che vedono prevalere con il 53,8% delle preferenze la deputata Elly Schlein, mentre Stefano Bonaccini si ferma intorno al 46,2% e riconosce la sconfitta congratulandosi con la nuova segretaria dem.

Una vittoria che non era così facile da prevedere visto che la prima fase delle primarie aveva mostrato un netto vantaggio da parte di Stefano Bonaccini, eppure dopo la chiusura dei seggi di questa fase finale del voto nel Comitato di Schlein si parlava di “un vantaggio difficile da colmare” visto che la candidata risultava già in vantaggio in città importanti come Roma, Milano, Napoli e Bologna.

Una grande soddisfazione per Elly Schlein che una volta appreso di aver ormai superato Stefano Bonaccini ha dichiarato: “ce l’abbiamo fatta, insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione, anche questa volta ci hanno visto arrivare. Il popolo democratico è vivo ed è pronto a rialzarsi, con un mandato chiaro a cambiare“.

Da parte di Bonaccini sono subito arrivate le congratulazioni alla sua sfidante. “La prima cosa che chiedo è di mandare un applauso a Elly Schlein” ha dichiarato il governatore dell’Emilia Romagna “l’ho sentita e le ho fatto i complimenti, in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del partito. Ha prevalso Elly e io sono a disposizione per dare una mano”.

Primarie del Pd qual è stata l’affluenza

Affluenza record in negativo per le primarie del Pd 2023, infatti i dati indicano intorno alle 13 quasi 600 mila votanti, e stando a quanto riferiscono dalla sede del partito si sarebbe arrivati alla fine intorno a 1 milione di votanti o poco più.

Molti meno votanti quindi del 2007, quando erano circa 3,5 milioni di persone a interessarsi alle vicende del partito e ad esprimersi su chi dovesse guidarlo. Nel 2019 erano 1,6 milioni i votanti, ed ora a distanza di tre anni si registra un calo del 30% circa fino a 1 milione di votanti circa.

Eppure per il Partito Democratico si tratta di un successone, infatti alla vigilia si temeva che non fosse possibile arrivare a 1 milione di votanti, e invece ecco che scattano i festeggiamenti anche con un’affluenza in continuo calo fino al minimo storico del partito.

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