Non si intravede ancora nessuna luce in fondo al tunnel in Europa con un’inflazione che continua ad essere decisamente alta, e solo cattive notizie per quel che riguarda la crisi ucraina, quanto mai lontana da una soluzione diplomatica.
Con il protrarsi della guerra, come sappiamo, si va avanti con le sanzioni contro la Russia, e con le sanzioni aumentano i danni economici ai Paesi europei, con il rischio di recessione già messo in preventivo per l’Italia, senza dubbio tra i più esposti in questa particolare congiuntura politico-economica.
Lagarde: “l’inflazione è troppo alta”
Nel frattempo continua a preoccupare la crescita dell’inflazione, che come la stessa presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha dichiarato nel corso di un discorso in questi giorni, è “troppo alta” nell’eurozona.
La BCE comunque si è impegnata a tenere sotto controllo gli aumenti dei prezzi nel blocco valutario, pur prevenendo la frammentazione del mercato del credito.
In particolare Christine Lagarde, nel corso di un suo intervento in occasione del meeting della Bce tenutosi a Sintra in Portogallo, ha assicurao che la banca centrale si spingerà “per quanto necessario” per riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2%, piuttosto lontano dalla percentuale su cui si attesta attualmente.
La normalizzazione dovrà avvenire “gradualmente” ha spiegato la numero uno dell’Eurotower, ma avverrà “in modo deciso” nel caso in cui le prospettive di crescita dei prezzi dovessero deteriorarsi nel medio termine.
Ed è proprio “questo il motivo per cui abbiamo sempre sottolineato che la flessibilità è parte integrante del processo di normalizzazione della nostra politica monetaria” ha spiegato ancora Lagarde, aggiungendo che “è essenziale consentirci di adottare la necessaria posizione politica e proteggere la stabilità dei prezzi in un contesto in cui l’inflazione è troppo alta”.
La BCE verso un aumento dei tassi di interesse
Nella stessa occasione la presidente della Bce ha confermato che la banca centrale ha intenzione di aumentare i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base nella prossima riunione politica di luglio insieme a “ulteriori aumenti” in programma per il mese di settembre.
La numero uno dell’Eurotower non ha tuttavia fornito ulteriori informazioni per quel che riguarda l’entità esatta dell’aumento dei tassi di interesse, ma si è limitata ad affermare che “un incremento maggiore sarà appropriato” solo in quegli scenari in cui le prospettive di inflazione “rimangono le stesse o peggiorano”.
Mancano poi tutti i dettagli circa il nuovo “strumento” che la banca centrale intende mettere in campo per prevenire la cosiddetta frammentazione, cioè quella condizione di aumento del divario nei rendimenti obbligazionari tra i Paesi economicamente stabili e quelli più poveri.
Intanto, il 15 giugno, la BCE ha presentato per la prima volta la proposta di uno scudo anti-spread. Si è trattato di una riunione di emergenza indetta dopo che i bond italiani e spagnoli hanno toccato i massimi da otto anni in risposta alla decisione della banca centrale di interrompere il programma di acquisto di obbligazioni e iniziare ad aumentare i tassi di interesse.
Per quanto riguarda lo strumento da mettere in campo per evitare la frammentazione, la presidente Lagarde ha precisato che sarà proporzionato ai singoli Stati ed avrà “garanzie sufficienti per preservare lo slancio degli Stati membri verso una sana politica fiscale”. Il discorso di Lagarde ha subito prodotto i suoi effetti sui Btp a 10 anni che sono saliti fino ad un rendimento del 3,692% (+1,7%), con i titoli tedeschi con la stessa scadenza che sono cresciuti addirittura del 6%.
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