Il discorso di ieri di Mario Draghi al Senato aveva indotto a ritenere che un accordo con le forze di maggioranza per andare avanti con l’azione di governo fosse ormai dietro l’angolo. Poi ci sono state gli interventi di alcuni Parlamentari, in particolare Massimiliano Romeo della Lega, che sono state una doccia gelata per chi sperava che ormai fosse fatta, e che l’ex presidente della Bce sarebbe rimasto al suo posto.
Non solo, una nota del centro destra ha confermato che Forza Italia e Lega non sono disposti a sostenere questo governo così com’è, pur essendo disposti a dare il proprio appoggio a Mario Draghi. Serve una nuova formazione, insomma un Draghi bis con una nuova squadra di governo o niente fiducia.
Dopo le parole del senatore leghista Romeo il premier è addirittura uscito dall’Aula, ma quelle dichiarazioni hanno sortito il proprio effetto anche sui mercati, con il Btp 10 anni di nuovo vicino al 3,5% dai minimi intraday di 3,24%, lo spread oltre i 210 punti base e FTSE MIB in roso del -1,5% dopo che nelle prime ore era stato in positivo.
Il centrodestra chiede “un nuovo governo senza il M5s”
La richiesta del centrodestra, che è arrivata per bocca del capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, è stata semplice e chiara. Il Movimento 5 Stelle è ufficialmente fuori dalla maggioranza, quindi occorre “un nuovo governo profondamente rinnovato senza il M5s”.
Questa richiesta ha messo in difficoltà il premier in quanto era stato egli stesso poche ore prima a ribadire la necessità di un nuovo patto di fiducia con il più ampio respiro parlamentare possibile.
La posizione della Lega inoltre risulta essere condivisa anche da Forza Italia, che ha emesso una nota con cui si afferma che il centrodestra di governo “è disponibile a un nuovo patto di governo e continuerò a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell’Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il Movimento 5 Stelle e profondamente rinnovato”.
Nella stessa nota si legge ancora: “come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 Stelle ha rotto il ‘patto di fiducia’ che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato – con successo e con il nostro leale contributo – gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul Pnrr”.
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