vetrata di un palazzo con insegna Fitch Ratings

Giorgia Meloni è già stata molto chiara in merito a quella che sarà l’azione del nascituro governo, evidenziando che non si discosterà da quella del precedente esecutivo.

Non vi è d’altra parte un grande margine di manovra visto che sulle scelte che il governo di centrodestra andrà ad operare in materia economica pende la spada di Damocle dello spread, e i mercati sono, specie in questa fase, particolarmente suscettibili.

Prima ancora che le elezioni politiche si svolgessero, visto che i sondaggi davano per certa la vittoria della coalizione formata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, dalla BCE avevano già iniziato ad arrivare avvertimenti, ed ora continuano ad arrivare da altre direzioni.

È l’agenzia di rating Fitch a ricordare al governo italiano che dovrà seguire la strada tracciata dall’esecutivo guidato dall’ex presidente della BCE Mario Draghi, o il percorso rischia di diventare particolarmente accidentato, con tutto ciò che ne deriverebbe per la situazione economica dell’Italia, e di conseguenza sulla durata del governo stesso.

Al centro dell’avvertimento che arriva dall’agenzia di rating Usa la questione Pnrr. “L’approccio del nuovo governo verso il Pnrr sarà importante sia per la crescita sia per il sentiment dei mercati” dicono infatti dall’agenzia di rating in una nota di aggiornamento sull’Italia pubblicata il giorno dopo un avvertimento di Moody’s sul possibile dowgrade del debito in caso di deterioramento delle prospettive di crescita.

Nella nota emessa da Fitch tuttavia non si parla né di rating né di outlook, ma ci si limita ad avvertire il nascituro governo di centrodestra di quali sarebbero i rischi connessi ad una eventuale rinegoziazione del piano di resilienza stilato dal precedente esecutivo.

L’agenzia afferma infatti che “il rilancio della crescita anche attraverso un’efficace applicazione dei fondi del Next Generation EU, resta centrale per una riduzione duratura del debito pubblico”.

Fitch, tagliando le prospettive sul PIL allo 0,7% nel 2023, mette in evidenza la necessità per l’Italia di adattarsi ad un contesto di “tassi di interesse più elevati e di crescita più debole a causa della crisi energetica”.

Ma per quel che riguarda le scelte in materia economica che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni andrà ad operare, il livello di preoccupazione è effettivamente molto basso.

Vi è infatti una piuttosto salda consapevolezza, da parte di Fitch, del fatto che il governo di centrodestra “manterrà una linea altamente responsabile” e che anche se non si esclude che possa avere “un approccio più spinoso verso la Ue rispetto all’esecutivo di Mario Draghi, la premier vorrà evitare di alzare i costi di finanziamento mettendo in dubbio l’ammissibilità dell’Italia al Transmission Protection Instrument (Tpi) della BCE”.

Nel frattempo, anche per via della decisione della Banca Centrale Europea di acquistare meno Btp, il titolo a 10 anni rende sul secondario il 4,6%, livello massimo dal 2013, con spread sul Bund tedesco che ha superato i 242 punti base.

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