Per raggiungere l’indipendenza energetica dalla Russia l’Ue si prepara ad investire 300 miliardi di euro in fonti di energia pulita ma non solo. I piani per ridurre e alla fine azzerare la dipendenza energetica dalla Russia sono stati presentati proprio in questi giorni. La Commissione Ue intende raggiungere l’indipendenza energetica, se non altro dalla Russia, investendo soprattutto in fonti di energia pulita, ma una parte delle risorse stanziate andrà anche al potenziamento delle infrastrutture del gas e del petrolio.
Stando ai piani presentati dalla Commissione Ue, entro il 2027 i Paesi membri dovrebbero essere riusciti a conquistare l’indipendenza dal gas, dal petrolio e dal carbone fino ad ora importati dalla Russia. Nel frattempo si procede anche con l’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca.
La parola chiave per porre fine alla dipendenza energetica dalla Russia è diversificazione. Il piano, che è stato chiamato REPowerEU, punta prima di tutto sul risparmio energetico, ma senza tralasciare il potenziamento di altri comparti energetici, in modo da assicurare comunque un adeguato livello di approvvigionamento di combustibili fossili.
Nel piano Ue risparmio energetico e rinnovabili
Il piano messo a punto da Bruxelles punta molto anche sul risparmio energetico, infatti prevede di passare dall’attuale 9% di efficienza energetica ad un 13% entro il 2030. Al tempo stesso si deve lavorare molto sulle rinnovabili, con un target fissato al 45% dall’attuale 40%.
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a tal proposito ha dichiarato: “proponiamo di accelerare le procedure di autorizzazione per le energie rinnovabili e le infrastrutture associate”, proponendo in un’ottica di diversificazione “un meccanismo di appalto congiunto” con l’obiettivo di garantire le importazioni di energia “senza concorrenza tra gli Stati membri”.
Per il Piano REPowerEU stanziati 300 miliardi di euro
Per raggiungere gli obiettivi fissati nel piano per l’indipendenza energetica dalla Russia saranno necessari “massicci investimenti e riforme” evidenzia la von der Leyen. Infatti Bruxelles si appresta a stanziare qualcosa come 300 miliardi di euro nell’ambito del piano REPowerEU, 72 dei quali in sovvenzioni e altri 225 in prestiti.
Una parte, seppur minima, delle risorse stanziate nell’ambito del piano Ue per l’indipendenza energetica dalla Russia, andrà comunque alle infrastrutture del gas e del petrolio. Viene infatti precisato che gli investimenti richiedono fino a 10 miliardi di finanziamento per “i collegamenti mancanti per il gas e il GNL” ma anche 2 miliardi di euro per “le infrastrutture petrolifere in vista dell’interruzione delle spedizioni di petrolio russo”.
Nei piani di Bruxelles 9 miliardi di euro per l’Ucraina
Nei piani dell’Unione Europea non solo lo sforzo per porre fine alla dipendenza energetica dalla Russia, ma anche il sostegno all’Ucraina con 9 miliardi di euro aggiuntivi, più le risorse necessarie all’indomani della guerra per la ricostruzione del Paese.
I piani per la ricostruzione dell’Ucraina, secondo quanto la stessa presidente dell’esecutivo comunitario ha affermato in questi giorni, dovranno combinare “gli investimenti con le riforme in settori quali la lotta alla corruzione, la capacità amministrativa, lo stato di diritto e l’indipendenza della magistratura”.
L’ex ministro della Difesa tedesco ha sottolineato che “la ‘guerra di Putin’ sta sconvolgendo il mercato energetico globale” e mostra “quanto l’Ue dipenda dai combustibili fossili importati” e quanto “siamo vulnerabili a fare affidamento sulla Russia per importare i nostri combustibili fossili.
“Dobbiamo ridurre il più rapidamente possibile la nostra dipendenza energetica dalla Russia. Noi possiamo” ha quindi concluso Ursula von der Leyen.
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