Nei giorni scorsi, un emendamento al dl elezioni presentato da Fratelli d’Italia ha ricevuto il via libera dalla Commissione Affari costituzionali con un voto unanime. Questo emendamento riguarda la possibilità di votare, per gli studenti fuori sede, in occasione delle elezioni europee che si terranno i giorni 8 e 9 giugno 2024.
Quali novità sono contenute nell’emendamento di FdI
Entro la fine del mese di marzo il dl elezioni dovrebbe ottenere il via libera di entrambi i rami del Parlamento, ma nel frattempo alcune novità verranno inserite nel decreto attraverso i vari emendamenti che saranno eventualmente approvati.
Uno di questi emendamenti è quello presentato dal partito di Giorgia Meloni, che prevede una misura sperimentale valida solo per le elezioni europee 2024. Ma cosa cambia all’atto pratico per gli studenti che intendono votare? Per i fuori sede, vale a dire per coloro che studiano in un Comune diverso da quello in cui hanno la residenza, l’emendamento prevede due possibili scenari.
Nel primo scenario lo studente fuori sede si trova in un Comune diverso dal suo ma nella stessa circoscrizione elettorale. In questo caso potrà votare nella città di domicilio in una apposita sezione elettorale, trovando sulla scheda gli stessi partiti e gli stessi candidati del suo Comune di residenza, senza che si crei alcun problema al momento dello spoglio.
Nel secondo scenario abbiamo uno studente fuori sede che si trova in una città che ricade in un’altra circoscrizione elettorale, e in questo caso dovrà votare in una sezione elettorale speciale che verrà appositamente allestita nel capoluogo della Regione in cui studia.
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Come votano gli studenti fuori sede?
L’interessato ad esercitare il diritto del voto dovrà attivare la pratica e presentare una domanda al proprio Comune di origine entro 35 giorni dalla data del voto.
A questo punto toccherà all’amministrazione comunale, entro 15 giorni, approvare la domanda e trasmetterla al Comune di domicilio dello studente, che dovrà fornirgli entro 5 giorni prima del voto, un’autorizzazione da presentare presso il seggio.
A beneficiare di questa novità saranno in tutto 446.603 studenti fuori sede, stando ai dati dell’ultimo rapporto Anvur. La maggior parte di loro vive in Emilia-Romagna (circa 86.000) e in Lombardia (83.000). A questi si aggiungono i 55.000 del Lazio, altri 41.000 che vivono in Piemonte, e circa 35.000 in Toscana. I restanti si dividono tra Sicilia (7.200), Calabria (2.600), Sardegna (1.000) e Valle d’Aosta (437).
Le critiche all’emendamento al dl elezioni
In tutto, per le elezioni europee 2024, avremo 5 circoscrizioni soltanto: Nord ovest, Nord est, Centro, Sud, Isole. Ed è proprio per via del fatto che le circoscrizioni sono più grandi e meno numerose che l’emendamento propone di sperimentare le novità in occasione delle elezioni europee invece delle politiche o delle amministrative.
Questo tuttavia ha sollevato alcune critiche, infatti nonostante l’emendamento sia stato approvato all’unanimità, alcune perplessità sono sorte proprio per via del fatto che questo sistema non sarà adottato per le elezioni Comunali che si svolgono lo stesso giorno.
Infatti lo studente fuori sede, nel Comune di origine del quale si svolgeranno le elezioni amministrative, potrà scegliere se votare anche per l’elezione del sindaco tornando in sede, o votare solo per il rinnovo dei rappresentanti italiani del Parlamento europeo restando fuori sede.
Una seconda critica mossa all’emendamento riguarda il fatto che la possibilità di votare restando fuori sede viene riservata ai soli studenti, non ad esempio ai lavoratori fuori sede, o a quei cittadini che si trovano fuori sede per motivi di salute o di cura, e non è da escludere che nel corso dell’iter parlamentare la platea dei beneficiari delle novità contenute nel decreto elezioni verrà allargata.
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