Era stato il ministro Matteo Salvini ad affermare che l’Ecobonus potrebbe avvantaggiare soprattutto le case automobilistiche cinesi, ma il ministro Adolfo Urso ha spiegato che le cose stanno in tutt’altro modo, ribadendo che il nuovo piano incentivi per il settore automotive è stato pensato per sostenere in particolare la produzione nazionale, con un occhio di riguardo per le esigenze delle fasce di reddito medio-basse.
Quali incentivi introdurrà il governo di Giorgia Meloni?
Il dibattito si è acceso in questi ultimi giorni per quel che riguarda la prospettiva degli incentivi per il settore automobilistico. Si discute in particolare del nuovo Ecobonus, ancora non entrato in vigore, che dovrebbe servire a sostenere il settore automotive italiano. Un obiettivo che il ministro Urso ha tenuto a sottolineare, evidenziando che solo un 2% degli incentivi andrà alle automobili cinesi.
Ecobonus a parte, il governo guidato da Giorgia Meloni sta anche valutando di ridurre i fondi per gli incentivi auto e per le colonnine di ricarica domestica. Il motivo di questa improvvisa virata dell’esecutivo sarebbe da ricercarsi nella necessità di trovare maggiori risorse per finanziare il decreto Coesione pubblicato in questi giorni in Gazzetta Ufficiale.
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Meno risorse per il settore automotive
Il decreto Coesione, all’articolo 37, stabilisce che verrà utilizzata una parte delle risorse che il governo di Mario Draghi aveva stanziato per sostenere il settore dell’automotive.
Il taglio dei fondi per il settore dovrebbe essere quantificabile in circa 60 milioni di euro che erano originariamente destinati all’acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1, N1 ed N2 (autovetture e autocarri).
A questa sforbiciata se ne aggiunge poi un’altra, questa da 20 milioni di euro, originariamente stanziati per l’acquisto di infrastrutture di ricarica ad uso domestico, come specificato appunto dal decreto all’articolo 37 comma 1-bis e 1-ter che, rispettivamente, recitano quanto segue:
“quanto a 60 milioni di euro per l’anno 2024 mediante utilizzo delle risorse di cui all’articolo 22, comma 1, del decreto-legge 1 marzo 2022, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 aprile 2022, n. 34, destinate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 aprile 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 113 del 16 maggio 2022, al credito d’imposta per la concessione di contributi per l’acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1, N1 e N2 ed iscritte nello stato di previsione del Ministero delle imprese e del made in Italy che viene corrispondentemente ridotto”.
“quanto a 20 milioni di euro per l’anno 2024 mediante utilizzo delle risorse di cui all’articolo 22, comma 1, del decreto-legge 1 marzo 2022, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 aprile 2022, n. 34, destinate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 aprile 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 113 del 16 maggio 2022, ai contributi per l’acquisto di infrastrutture di ricarica ad uso domestico ed iscritte nello stato di previsione del Ministero delle imprese e del made in Italy che viene corrispondentemente ridotto”
Infine, sempre per reperire maggiori risorse necessarie a finanziare il decreto Coesione, il governo di Giorgia Meloni ha deciso di usare 250 milioni di euro del fondo automotive del 2025, somma che corrisponde a un quarto delle risorse complessivamente messe a disposizione in origine.
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