Il quadro che ci viene presentato dalla maggior parte dei mass media rispetto ai livelli di consenso su cui Vladimir Putin può contare tende a discostarsi molto dalla realtà che ci viene descritta dai numeri concreti emersi da un sondaggio indipendente.
Pare infatti che il rischio di una ‘rivolta pacifista’ contro Putin, dipinto alla stregua di un ‘dittatore pazzo’, sia quanto di più lontano dalla realtà dei fatti. Il consenso dei cittadini russi per l’operazione militare speciale in Ucraina, e per il presidente Putin, continua infatti a crescere a dispetto della narrazione che ci viene proposta in Italia da molti media mainstream.
In Russia impennata di consenso per Putin e per l’operazione militare in Ucraina
Sono favorevoli all’intervento armato russo in Ucraina circa l’81% degli intervistati, mentre la percentuale sale addirittura all’83% se si guardano i numeri del sostegno personale a Vladimir Putin.
Un consenso decisamente ampio, e quanto mai inatteso se si crede alla storiella della ‘dittatura di Putin’, un consenso che peraltro né l’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi né il suo predecessore, hanno mai raggiunto.
Inoltre il consenso a Putin e alle sue decisioni politiche invece di diminuire continua a crescere, per l’esattezza guadagna 12 punti percentuali rispetto al mese di gennaio. A riportare il dato sulle colonne di La Stampa è Alexey Levinson, il direttore del Levada Center, un centro sondaggi che in Russia è considerato “agente straniero”.
Levinson fa notare anche che un simile aumento di consenso verso Putin si era già visto nel 2008, quando non aveva ancora assunto l’incarico di presidente ma ricopriva quello di premier. All’epoca aveva promosso la breve e non cruenta “operazione militare” in Georgia, la cui conduzione gli aveva assicurato un balzo di popolarità fino all’88%. Un successo bissato poi con l’annessione della Crimea del 2014.
Tra gli over 65 russi consenso a Putin e alla guerra al 99%
Dai dati raccolti nell’ambito del sondaggio svolto dal Levada Center è emerso che l’opinione pubblica russa è divisa quando viene chiesto se si provano sentimenti negativi o positivi rispetto alla guerra in Ucraina. Per il 51% circa infatti si tratta di sentimenti negativi, tra i quali “ansia, paura, shock” occupano il 39% dei voti.
Per il restante 49% si tratta invece di sentimenti positivi, con un 40% di “orgoglio per la Russia”, e un 11% che indica “gioia”. A nutrire sentimenti positivi per quel che riguarda l’operazione militare in Ucraina sono soprattutto gli anziani e le persone di mezza età, infatti se si prende la fascia di età degli over 65 il consenso per Putin e per la guerra raggiunge il 99%.
È invece tra i giovani che prevalgono le emozioni negative per quel che riguarda l’intervento armato in Ucraina. Nelle fasce di età più basse infatti i sentimenti negativi rispetto alla guerra sono due volte i sentimenti positivi.
Chi manifesta in piazza contro l’intervento “è stato pagato” per il 32% degli intervistati
E sono proprio i giovani soprattutto a non volere o non saper rispondere alla domanda circa le ragioni alla base della decisione di intervenire in Ucraina. A non rispondere comunque sono in tutto un 15% soltanto degli intervistati, e il 32% circa ritiene che chi va in piazza a manifestare contro l’intervento russo in Ucraina “è stato pagato”.
Per quanto riguarda ancora le proteste in Russia contro l’operazione militare speciale in Ucraina, tra i giovani con meno di 35 anni circa il 42% pensa che il movente che spinge in piazza alcuni cittadini russi è “l’indignazione”.
Dal sondaggio indipendente emerge anche che secondo il 36% dei cittadini russi l’elevato numero di Paesi stranieri che hanno condannato l’intervento militare russo in Ucraina dipende dal fatto che “obbediscono agli Stati Uniti e alla NATO”, il 29% crede invece che “sono stati male informati dai media occidentali” e un 27% è dell’idea che “il mondo è sempre stato contro la Russia”.
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