Siamo ormai alla vigilia della resa dei conti tra il presidente uscente, Emmanuel Macron, e la sfidante, leader del Fronte Nazionale, Marine Le Pen. I sondaggi, questo è l’unico dato certo, vedono vincente l’attuale presidente, ma aleggia nei mercati il timore che alla fine possa essere in partito sovranista ed anti-europeista ad avere la meglio.
Si tratterebbe di un colpo di scena, una sorpresa simile a quella della vittoria di Donald Trump alle precedenti presidenziali Usa, che peraltro stava per vedere il bis nella sfida con il democratico Joe Biden, e restano ancora non poche ombre sul risultato finale.
La vittoria di Marine Le Pen in Francia sarebbe una sorpresa perché i sondaggi danno per certa la rielezione di Emmanuel Macron, ma come abbiamo visto più volte, non ultimo il caso della Brexit in Gran Bretagna, i sondaggi possono anche rivelarsi completamente sbagliati.
Elezioni politiche Francia, quante sono le probabilità di vittoria di Le Pen
La posta in gioco è alta, perché la sfida è tra un presidente uscente fortemente europeista e una sfidante apertamente sovranista, e considerato l’importante ruolo che la Francia ricopre nell’Unione europea, un cambio di direzione radicale rispetto alle politiche comunitarie potrebbe avere conseguenze forti sul futuro dell’unione e sui mercati.
Ma si tratta di un ‘rischio’ concreto o di una remota possibilità? Dopo un primo turno di voto del 10 aprile che ha mostrato una sostanziale parità tra i due candidati finiti al ballottaggio, l’esito sembra profilarsi simile a quello del 2017, quando il presidente Macron riuscì a conquistare l’Eliseo.
I sondaggi dicono che sarà infatti Emmanuel Macron a spuntarla, anche se di misura. Indicano una forbice tra il 53% e il 56% di consensi per il presidente uscente, che piazzerebbe la sfidante del fronte nazionale tra il 47% e il 44%.
Ciò sarebbe reso possibile dalla scelta di campo degli elettori del candidato di sinistra, Jean-Luc Mélenchon, il quale, così come l’ex presidente Sarkozy, ha espresso la propria preferenza per il presidente in carica.
Di certezze però per quel che riguarda l’esito finale delle elezioni politiche in Francia ce ne sono ben poche. Intanto in seguito al faccia a faccia in televisione tenutosi mercoledì si è visto un forte incremento della popolarità di Marine Le Pen, e questo alimenta i dubbi sulla vittoria di Macron, e fa pensare ancora una volta alla possibilità di un sorpasso sul filo di lana.
La Francia al voto: cosa succede se vince Marine Le Pen
Gli analisti di Goldman Sachs ritengono che le probabilità di vittoria di Marine Le Pen siano comunque piuttosto basse. “I sondaggi così vicini al giorno delle elezioni hanno storicamente avuto la tendenza ad essere abbastanza precisi per gare altrettanto serrate” dicono gli esperti della nota banca d’affari americana.
Secondo gli analisti di Goldman Sachs “le possibilità di una sorpresa per invertire il vantaggio di Macron nei sondaggi sembra quindi limitata. I mercati hanno rivalutato le probabilità di vincita di Macron al 90% rispetto all’80% della scorsa settimana”.
Insomma i mercati non hanno nulla da temere probabilmente, ma cosa succederebbe se i sondaggi si rivelassero sbagliati e alla fine vincesse Marine Le Pen? Secondo gli esperti della banca d’affari potrebbe esserci “un’impasse istituzionale a causa della probabile mancanza di una maggioranza parlamentare alle elezioni legislative del prossimo giugno, e forti attrici con i partner dell’Ue”.
Invece in caso di riconferma del presidente uscente in sostanza cambierebbe ben poco, e si avrebbe un rilancio dell’agenda riformista “a favore dell’integrazione europea”.
Quali conseguenze sul mercato azionario in caso di vittoria di Le Pen
Le probabilità che a vincere le elezioni sia alla fine la candidata del Front National Marine Le Pen saranno anche poche ma ci sono. Ne sono consapevoli gli investitori infatti che in caso di successo della sfidante potrebbero ritrovarsi in uno scenario finanziario caratterizzato da profonda incertezza.
Hywel Franklin, head of European Equities di Mirabaud AM, ha affermato in una nota diffusa in questi giorni che “se Le Pen dovesse ripetere le vittorie a sorpresa della Brexit e di Donald Trump nel 2016, è probabile che gli investitori ne sarebbero sconvolti, in un 2022 già molto turbolento per i mercati”.
Lo stesso esperto ha infatti evidenziato che le differenze tra i due candidati sono “nette in molti ambiti, come è evidente dalle rispettive posizioni in materia di energie rinnovabili”. Viene fatto notare infatti che “mentre Macron ha già delineato piani per investire significativamente nell’energia solare ed eolica, in passato, la Le Pen ha giurato di abbattere le turbine eoliche del Paese“.
Complessivamente, per i mercati, il mandato di Emmanuel Macron ha visto una certa stabilità nonostante non siano mancati i periodi di forte volatilità. Effetti quindi ampiamente positivi per le azioni con il CAC 40 che ha sovraperformato la maggior parte dei peers europei in questo periodo.
Mirabaud ha una posizione “sovrappesata sulla Francia rispetto al nostro benchmark in entrambe le nostre strategie, e continuiamo a identificare una serie di interessanti opportunità innovative” ha spiegato infatti Hwyel Franklin, il quale ritiene che molte delle aziende francesi siano nelle condizioni “per continuare a prosperare a prescindere dal risultato elettorale, grazie a modelli di business allineati a importanti trend globali di lungo termine, come la decarbonizzazione”.
Gli effetti di una vittoria di Le Pen sul percato obbligazionario e sull’euro
Nonostante le scarse probabilità di successo, quanto meno stando agli ultimi sondaggi, per la candidata del Front National, il timore che possa prendere il posto di Emmanuel Macron ha comunque prodotto i suoi effetti sul mercato obbligazionario europeo, con il titolo a 10 anni che da inizio marzo ha subito un incremento di 100 punti base. Un effetto che però è legato anche al contesto di politica monetaria.
Se diamo un’occhiata allo spread, vediamo che il rapporto tra il decennale francese e il tedesco ha toccato i 54 punti base ad inizio aprile, in concomitanza con l’inizio del primo turno delle elezioni politiche, mentre a marzo si attestava intorno ai 44 punti base.
Se a vincere le elezioni in Francia dovesse essere Marine Le Pen, ci sarebbe un aumento dei rendimenti e un allargamento della forbice con i titoli tedeschi per via degli attriti che ne conseguirebbero con gli altri Paesi membri Ue non governati da forze cosiddette ‘sovraniste’.
Infine, per quel che riguarda l’euro “potrebbe essere molto più vulnerabile” secondo Jeffrey Halley, senior analyst di Oanda.
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