È terminato nella giornata di ieri, 12 dicembre 2021, il lockdown per i cittadini austriaci, vaccinati e non, ma per molti di loro le restrizioni continuano ad essere le stesse.
La fine del lockdown infatti non riguarda tutte le Regioni ma solo alcune, e soprattutto riguarda i vaccinati ma non coloro che non hanno ricevuto il vaccino che, in Austria, sono circa un terzo della popolazione.
Oltre 40 mila in piazza contro lockdown e obbligo vaccinale ma il governo tira dritto
Se quello dei non vaccinati fosse un partito, in Austria avrebbe circa il 33%, e per una forza politica sarebbe una percentuale più che sufficiente per andare al governo.
Eppure raramente una forza politica riesce a portare in piazza oltre 40 mila cittadini di tutte le fasce di età e di ogni estrazione sociale, cittadini come quelli che sono scesi in piazza a Vienna proprio in questi giorni per protestare contro la gestione del governo.
Secondo quanto riportato dai maggiori media italiani, appena un paio di giorni fa a Vienna sono scesi in piazza oltre 42 mila cittadini per protestare contro il lockdown, contro l’obbligo vaccinale e contro le restrizioni imposte dal governo nel dichiarato intento di contenere la diffusione del contagio da Sars-Cov2.
Oltre 40 mila persone che sono state deliberatamente ignorate, infatti il nuovo cancelliere (il terzo nel giro di pochi mesi) Karl Nehammer ha già deciso di proseguire dritto. Il lockdown finisce solo per i cittadini vaccinati, mentre tutti gli altri dovranno continuare a rimanere nelle proprie case salvo che per attività strettamente necessarie come spesa, lavoro e motivi di salute.
Termina il lockdown di tre settimane, le nuove regole in Austria
A partire da ieri in Austria riaprono teatri, cinema, musei e altri luoghi di intrattenimento e cultura che durante le tre settimane di lockdown appena trascorse erano rimasti chiusi. A partire dalla giornata di oggi inoltre riapriranno i negozi che, a differenza di quelli di generi alimentari, erano stati costretti ad abbassare la saracinesca.
Il governo ha deciso di rimuovere le restrizioni almeno in alcune aree del Paese ma non in tutte e, soprattutto, non per i non vaccinati. In alcune Regioni già da ieri hanno potuto riaprire ristoranti, bar, hotel, ma per le altre si dovrà attendere la fine del mese.
In ogni caso in tutto il territorio del Paese resta in vigore la chiusura alle 23 per bar e ristoranti, e le mascherine continuano ad essere obbligatorie in tutti i luoghi pubblici al chiuso, compresi negozi e mezzi di trasporto.
La settimana scorsa il cancelliere Karl Nehammer ha definito questo allentamento delle restrizioni una “apertura con la cintura di sicurezza”. È stata data infatti la possibilità a ciascuna delle nove Regioni austriache di allentare le restrizioni sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico su base locale.
Per i non vaccinati però restano in vigore tutte le restrizioni delle scorse tre settimane, il che significa che potranno uscire di casa solo se strettamente necessario, quindi per fare la spesa, per motivi di salute, o per esercizio fisico rigorosamente nei pressi della propria abitazione.
E mentre il lockdown per soli non vaccinati non aveva prodotto risultati apprezzabili, tanto che si era deciso di ricorrere al lockdown totale, chiudendo in casa anche i vaccinati la situazione in Austria sembra aver visto un miglioramento significativo.
Sull’Ansa leggiamo infatti che “rispetto alla reintroduzione del lockdown, il numero di nuovi casi in Austria è sceso drasticamente: venerdì il Paese ha registrato 367,5 nuovi contagi ogni 100 mila abitanti, in calo di quasi due terzi rispetto ai 1.102,4 del primo giorno di novembre”.
Per un calo anche sotto l’aspetto dei ricoveri però occorrerà più tempo. Attualmente, secondo quanto riportato dall’Ansa, sono 567 i pazienti con Covid-19 che si trovano nei reparti di terapia intensiva, e sempre secondo le stessa fonte la causa sarebbe la bassa percentuale di cittadini vaccinati che, al momento in Austria è ferma al 67,7%, molto al di sotto della media dei Paesi dell’Europa occidentale.
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