Continua a prendere le distanze dal sistema economico dell’Ue, il Regno Unito sotto la guida di Boris Johnson, che ora mette definitivamente da parte il sistema metrico decimale e torna ad usare unicamente le unità di misura ‘imperiali’.
Il valore del ritorno alle unità di misure che in Regno Unito si sono usate fino al 2000 è in fin dei conti meramente simbolico, ma per gli euroscettici è motivo di grande entusiasmo almeno quanto per gli ‘euroinomani’ è motivo di sdegno.
Su The Telegraph, giornale notoriamente conservatore, il ritorno alle originali unità di misura in Gran Bretagna viene definito un “trionfo della Brexit”, ed è proprio questo che rappresenta per una buona parte dell’opinione pubblica nel Regno Unito.
Gli europeisti invece non hanno accolto molto bene la notizia, che ha prodotto indignazione e qualche ironia. Non viene presa bene questa manifestazione, del tutto simbolica, di patriottismo legata all’uscita di Londra dall’Unione Europea.
Ma di fatto cosa cambia all’atto pratico? Il governo di Boris Johnson ha deciso che non ci sarà più bisogno di esporre le merci in vendita accompagnate da unità di misura europee come metri, chili e litri.
L’obbligo c’era invece, prima del divorzio tra Londra e Bruxelles. Una direttiva europea emanata nel 2000 infatti imponeva che a fianco di pounds, ounces e yards, cioè libbre, once e iarde, venissero riportati i valori in unità di misura europee. In qualche modo era un ‘prezzo da pagare’ per restare nell’Ue, ed ora naturalmente un obbligo in tal senso non ha ragione di sussistere.
Ma ci sono altre novità sulla stessa falsariga: il ritorno della “Crown Stamp”. Si tratta della certificazione di qualità della Corona sulle pinte e sui bicchieri di birra che era sparita nel 2007 in seguito all’entrata in vigore del regolamento europeo che prevedeva il bollino CE.
Un cambiamento che ha il suo valore per entusiasti della Brexit e ‘patrioti’ britannici visto che la “Crown Stamp”, come fa notare ancora The Telegraph, era sopravvissuta per “300 anni di storia turbolenta”.
Ora in questi ambienti si festeggia la fine del “martirio metrico decimale”. Vale la pena ricordare il fruttivendolo inglese Steven Thoburn, che nel corso degli ultimi anni si era fatto notare dagli euroscettici per essersi fatto arrestare dalla polizia dopo aver venduto delle banane e altri beni in libbre invece che in chili. Thoburn fu spesso citato dagli eurscettici in particolare nel corso della campagna Brexit del referendum 2016.
Anche il premier Boris Johnson ha espresso in passato delle aperte critiche circa l’utilizzo del sistema metrico decimale. “Perché costringiamo i britannici alle misure di Napoleone, mentre il sistema di misura imperiale sopravvive e prospera negli Stati Uniti, l’economia più grande del mondo? È mostruiso che questi piccoli ‘metrologi’ ci dicano quello che dobbiamo fare, imponendo multe e carcere a chi non si piega” scrisse BoJo sullo Spectator.
Secondo un recente sondaggio del Times tuttavia circa il 66% dei cittadini del Regno Unito oggi sarebbero contrari al ritorno alle vecchie unità di misura.
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