Dopo un’iniziale esitazione dovuta stando al dibattito del teatrino politico messo su nella maggioranza che sostiene Mario Draghi, dal parere discordante della Lega di Salvini, si riprende a pieno regime il processo di estensione dell’obbligo di Green Pass il cui scopo è quello di rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi prefissati nell’ambito della campagna vaccinale.
La scadenza della campagna di vaccinazione di massa peraltro si fa sempre più vicina essendo stata fissata al 30 settembre, il che significa che i tempi stringono e che in un modo o nell’altro, una non meglio determinata percentuale della popolazione dovrà essere stata sottoposta alla sperimentazione dei vaccini anti-Covid.
Il target inizialmente fissato infatti era quello del 70%, poi spostato intorno al 75-80%, e per ora sembra che le autorità si accontenteranno di vaccinare circa l’80% degli over 12. Per farlo però il bluff dell’imposizione dell’obbligo vaccinale non è sufficiente, così si continua a spingere sull’estensione del Green Pass, e si evidenzia il rischio di pesanti sanzioni e della sospensione senza stipendio di chi non accetta l’inoculazione.
Green pass per lavoratori pubblici e privati, giovedì il Cdm
L’obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori del settore pubblico e del privato sarebbe dovuto arrivare già la settimana scorsa, ma alla fine il governo si è limitato ad estenderlo alle dite di pulizia, delle mense, e a tutti coloro che accedono agli ambienti scolastici genitori degli studenti compresi.
Il prossimo passaggio sarà, a quanto pare, l’estensione dell’obbligo a tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione, il che significa che interesserà tutti i lavoratori degli organi istituzionali, delle agenzie fiscali e degli enti culturali.
Tra i prossimi a subire questa forma di ricatto saranno quindi le federazioni sportive, le fondazioni, gli istituti di ricerca, gli enti di previdenza e probabilmente anche le società partecipate dallo Stato.
Con il Consiglio dei Ministri previsto per giovedì l’obbligo del Green Pass sarà quindi esteso probabilmente a tutti i lavoratori del settore pubblico e non è da escludere che si proceda di pari passo anche con i lavoratori del settore privato, compresi i lavoratori autonomi e i professionisti, finanche i fruitori dei relativi servizi.
Cts: “soglia del 90% va raggiunta in quattro settimane e mezzo”
Di certezze però ce ne sono ancora poche per quel che riguarda le specifiche categorie di persone che saranno incluse nell’obbligo del Green Pass con il prossimo decreto. Di certo invece è che l’esecutivo intende procedere in questa direzione piuttosto compatto, contando quindi anche sul sostegno della Lega.
Un tutt’altro che recalcitrante Giancarlo Giorgetti ha infatti dichiarato nelle scorse ore: “estendere il green pass a tutti i lavoratori è un’ipotesi in discussione. L’esigenza delle aziende è di avere la sicurezza per chi opera nei reparti”. Insomma si agisce come se fosse possibile vaccinare tutti quanti, tanto che il ministro leghista prevede che “si andrà verso un’estensione senza discriminare nessuno”.
L’obiettivo insomma resta quello di accelerare sulle vaccinazioni, infatti i tecnici cui il Governo ha deciso di fare affidamento ricordano che “la soglia del 90% va raggiunta entro quattro settimane e mezzo, prima che il ritorno del freddo faccia aumentare la circolazione del virus e delle varianti. Altrimenti la lotta al Covid diventerà una rincorsa difficilissima”.
Su Il Corriere della Sera leggiamo che Draghi “vuole scrivere un provvedimento ben fatto e inattaccabile sotto il profilo giuridico” ma i tempi tecnici non sono così rapidi, si presume che ci si possa arrivare tra il 10 e il 15 ottobre, anche perché in questo modo si darà il tempo a chi non ha fatto nemmeno la prima dose di correre ai ripari, se non altro a quelli che decideranno di cedere al ricatto.
Green Pass per lavoratori del pubblico e del privato, quali sanzioni?
Per i lavoratori del settore pubblico in realtà non è nemmeno detto che si riesca a stabilire l’obbligo del Green Pass con le stesse tempistiche dell’obbligo per i lavoratori del settore pubblico, quindi parlare delle sanzioni per quella categoria sarebbe piuttosto prematuro.
Per quanto riguarda il Green Pass per i lavoratori della PA invece, dopo una lunga serie di riunioni coordinate dal sottosegretario Roberto Garofoli, si è deciso di andare su sanzioni “molto severe” sia di carattere pecuniario che amministrativo. Le multe per i lavoratori che non si vaccinano potrebbero andare dai 400 ai 1.000 euro a cui poi si potrebbe aggiungere la sospensione dello stipendio.
L’obbligo del Green Pass dovrebbe essere esteso anche ai magistrati e a tutti coloro che lavorano nei tribunali, ma non ai protagonisti dei processi quali testimoni ed imputati, mentre per gli organi istituzionali si deve tener conto della loro autonomia e quindi serviranno soluzioni ad hoc.
Tutto questo, come accennato, riguarda solo i lavoratori del pubblico, mentre per il settore privato l’estensione del green pass presenta qualche ostacolo in più. Da Palazzo Chigi infatti fanno sapere che “ci sono approfondimenti in corso” e si attende una proposta del ministero del Lavoro che è in trattativa con Confindustria e coi sindacati da settimane.
Se si riuscirà a sbrogliare la matassa entro giovedì allora si potrebbe avere un unico decreto con cui si estende l’obbligo del pass verde sia ai lavoratori del pubblico che ai lavoratori del settore privato. In questo caso avremmo anche l’obbligo per coloro che lavorano in quei settori in cui già il Green Pass viene chiesto alla clientela e in generale come palestre, piscine, bar, ristoranti, cinema, teatri.
Assolutamente favorevole all’estensione del Green Pass a tutto il mondo del lavoro troviamo il ministro di Forza Italia Renato Brunetta, che spinge per procedere subito e con un solo decreto anche per ridurre al minimo contraddizioni e contestazioni. E anche il ministro della Salute Roberto Speranza appoggia sostanzialmente questa linea.
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