Gli obiettivi della campagna vaccinale sembrano sempre più lontani. Il target da raggiungere era il 70% della popolazione completamente vaccinato, ora invece si parla di arrivare almeno all’80% tra gli over 12. Stando al calcolo della media mobile a sette giorni la cosa sarebbe fattibile entro il 30 settembre, data per la quale è prevista la fine della campagna di vaccinazione di massa in Italia, ma non è così semplice. 

Il governo guidato dall’ex presidente della Bce ha infatti intenzione di intervenire con nuovi provvedimenti in quanto vi sono ancora molti cittadini che semplicemente non intendono vaccinarsi, e ciò renderebbe il raggiungimento degli obiettivi prefissati sostanzialmente impossibile.

In questio giorni inoltre abbiamo appreso che è “agli atti” che non sarà possibile raggiungere l’immunità di gregge nemmeno con il 90% della popolazione vaccinata, tuttavia le somministrazioni devono, a quanto pare, subire comunque una brusca accelerata.

Le autorità stanno quindi valutando varie soluzioni per somministrare la terapia genica sperimentale anche a quei milioni di cittadini che, per le più disparate ragioni, non hanno nessuna intenzione di offrire il braccio alla siringa.

Il governo di Mario Draghi sta valutando in particolare l’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti i cittadini al di sopra di una certa fascia di età (ancora da definire) e per alcune categorie di lavoratori che sono a contatto con il pubblico. Contemporaneamente si sta prendendo in considerazione la possibilità di estendere la durata del Green pass rilasciato per completamento del ciclo vaccinale fino a 12 mesi.

Green Pass fino a 12 mesi di validità, la proposta sul tavolo del Ministero della Salute

I primi ad aver ricevuto la somministrazione del vaccino si ritroveranno con il Green Pass scaduto entro il mese di ottobre, e sarà a quel punto che il numero delle persone ‘protette’ dal vaccino inizierà a subire un inevitabile rallentamento in quanto una parte delle somministrazioni dovrà riguardare soggetti che fino a poco prima risultavano coperti.

Un problema che il governo potrebbe risolvere tirando fuori l’ennesimo coniglio dal cilindro. La protezione offerta dal vaccino dura fino a 8 – 9 mesi? Non ha importanza, la validità della protezione, per la legge, diventerà comunque di 12 mesi, e pazienza se nel frattempo qualcuno crederà di essere “immunizzato” quando invece non lo è affatto.

La proposta, com leggiamo anche su Il Tempo, sta sul tavolo del ministero della Salute, e potrebbe ottenere il via libera entro metà settembre, anche perché, diciamolo chiaramente, i tempi stringono.

Un tema delicato tuttavia, che presenta qualche contraddizione non proprio irrilevante, a cominciare dal fatto che appunto i vaccinati oltre 9 mesi fa tra poco saranno scoperti contro il virus, e qualora qualcuno lo avesse scordato, i primi a ricevere il vaccino sono stati i soggetti anziani e i fragili.

In Israele e negli Usa si è deciso di somministrare la terza dose, ben prima dei 9 mesi peraltro, proprio per via dell’evidente diminuzione della copertura offerta dal vaccino già dopo i primi 4 – 5 mesi.

“Il mio Green Pass sta per scadere, io sono stato uno dei primi a essere vaccinato, ma se ci sarà una proroga dovrà essere fatta su un criterio meramente burocratico, non è che si possa valutare con un terst” ha confidato all’Adnkronos il virologo Fabrizio Pregliasco, evidenziando la distanza che si andrebbe a formare tra l’aspetto burocratico e quello scientifico.

L’idea di estendere la validità del Green Pass per i vaccinati non piace nemmeno allo zanzarologo Andrea Crisanti. “Siamo nel campo della creatività. Sono tutte decisioni senza evidenza scientifica” dice Crisanti che poi sottolinea: “da quello che si vede in Israele dura intorno agli 8 – 9 mesi” ma in realtà la terza dose per i vaccinati con Pfizer la somministrano già dopo 4 – 5 mesi.

Verso l’obbligo vaccinale per alcune categorie e per fasce di età

Il problema dei Green Pass vicini alla scadenza quindi si potrebbe risolvere con un gioco di prestigio, ma come fare per aumentare il numero delle somministrazioni? Dopo l’obbligo per chi lavora in ambito sanitario, l’obbligo per docenti e personale ATA, l’obbligo del Green Pass sempre più esteso, ancora esiste e resiste uno zoccolo duro di persone che non hanno intenzione di ricevere il vaccino.

E mentre il Tar del Lazio stabilisce il “rigetto della richiesta di sospensione dell’obbligo di green pass per gli insegnanti” il governo sta valutando di introdurre l’obbligo vaccinale. Non sarebbe un obbligo erga omnes, ma solo per alcune categorie di lavoratori e per chi appartiene a determinate fasce di età.

Di preciso ancora non si sa con esattezza quali saranno i soggetti su cui ricadrà l’obbligo vaccinale, né quali saranno le eventuali sanzioni previste per i trasgressori. Per il momento ci sono solo delle ipotesi, come quella di imporre l’obbligo vaccinale per gli over 40, e per quei lavoratori che sono a contatto con il pubblico.

Non si può escludere che magari alla fine si decida di circoscrivere l’obbligo agli over 50, ma “è una valutazione che il governo farà in corso d’opera” ha spiegato il ministro della Salute “al momento non c’è nessun altra decisione assunta”.

“Penso che ora dobbiamo continuare a spingere, a vaccinare il più possibile, stiamo usando bene il green pass, si sta rivelando utile, poi valuteremo sulla base del punto in cui si arriverà. Non c’è dubbio che per obbligare serve una legge, come dice l’articolo 32 della Costituzione che vogliamo assolutamente rispettare” dice ancora Speranza, come se rispettare la Costituzione non fosse un preciso obbligo ma solo una cosa che questo esecutivo “vuole” fare.

“Ma in questo momento le vaccinazioni vanno avanti, i numeri sono interessanti, valutiamo fin dove arriviamo” dice ancora Speranza intervistato da Gerardo Greco per il podcast di Repubblica.it “penso che una valutazione dobbiamo farla tra qualche settimana e lì decideremo qual è la strada migliore”.

Poi per quel che riguarda il netto calo delle somministrazioni nelle ultime settimane, il ministro Speranza ha preferito concentrarsi sulla questione ferie estive, indicandola come unica causa “è fisiologico, con il generale Figliuolo l’avevamo previsto, ce lo aspettavamo per questa pausa ferragostana. Ma siamo convinti che nelle prossime settimane i numeri continueranno a crescere”.

Non vacilla neppure un attimo, glie ne va dato atto, la fede del ministro Speranza che ribadisce ancora che “i vaccini sono l’arma fondamentale per chiudere questa stagione, tutti i dati che arrivano dal mondo testimoniano che funzionano e consentono le riaperture. Penso che dobbiamo fare tutto il possibile per far salire le percentuali”.

“In Italia sono alte ma possiamo fare di più. Siamo al 72% di prime dosi sulla popolazione vaccinabile e al 67% di seconde dosi o comunque di ciclo completato” ha spiegato il titolare della Salute “sono per continuare su questa strada. Poi faremo le valutazioni del caso”.

E per quanto riguarda invece la terza dose, il ministro ha tenuto a sottolineare che “si farà” e ha poi aggiunto: “abbiamo già aperto una discussione dentro al Cts, anche un confronto con gli altri Paesi Ue. Sicuramente si partirà con la terza dose per le persone con fragilità, immunodepressi, trapiantati. A un certo punto si arriverà anche agli over 80 e poi in maniera graduale agli altri. Ma è evidente che una terza dose dovrà farsi”.

L’unico partito che, almeno a parole, si esprime contrario alla linea del governo Draghi sembra essere la Lega di Matteo Salvini. Il leader del Carroccio infatti ha sì fatto un appello agli over 60 non vaccinati a “mettersi in sicurezza” ma al tempo stesso ha confermato di non essere favorevole alla somministrazione del siero ai più giovani.

E mentre la Lega chiede che si facciano tamponi salivari gratuiti per tutti, il commissario straordinario all’emergenza il generale Figliuolo conferma la previsione del raggiungimento dell’obiettivo dell’80% della popolazione over 12 completamente vaccinata entro la fine di settembre.

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