Nella maggioranza che sostiene il governo dell’ex presidente della Banca Centrale Europea non tutti condividono la linea rigorista, ed in particolare propongono una strada diversa, seppur leggermente, i partiti di centro destra, vale a dire Forza Italia e la Lega di Salvini.

Il governo guidato da Mario Draghi si trova così nella condizione di dover trovare un compromesso tra le richieste del centrosinistra e le richieste del centrodestra. Resta esclusa a priori la possibilità di consultare anche quella consistente parte del mondo scientifico che si dichiara apertamente contraria alla politica di restrizioni indicata dagli esperti del Cts.

La scelta del governo sarà quindi tra restrizioni più o meno severe, ed è chiaro quindi che si continuerà a percorrere la stessa strada che fino ad oggi ha prodotto conseguenze devastanti dal punto di vista economico e sociale, con l’aumento preoccupante dei nuovi poveri, l’aumento delle disuguaglianze, il picco di disoccupazione, il preoccupante incremento delle case messe all’asta da chi non riesce a pagare il mutuo, solo per fare alcuni esempi.

La strada che il governo “dei migliori” continuerà a seguire sarà in ogni caso quella che non ha comunque preservato la salute pubblica, visto che l’Italia risulta uno dei Paesi che hanno registrato il più alto numero di decessi Covid su scala globale.

Arriva la zona “gialla rafforzata”, cos’è e come funziona

Ed ecco su cosa si trova al lavoro il governo guidato da Mario Draghi, la possibilità di introdurre una “zona gialla rafforzata”. Si parla molto della mancanza di posti letto nelle strutture ospedaliere, con particolare riferimento ai posti nei reparti di terapia intensiva, ma si parla molto poco di quello che si sta facendo per aumentare i posti letto.

Se lo Stato non è in grado di provvedere, ad oltre un anno dall’arrivo del Coronavirus in Italia, a quelle che sono le attuali esigenze in ambito di salute pubblica, non si può continuare a penalizzare l’intera popolazione italiana per negligenze imputabili invece alla classe dirigente.

Classe dirigente che se da una parte sta valutando l’ipotesi di eliminare la zona gialla fino a maggio, dall’altra sta considerando la possibilità di sostituirla con una “zona gialla rafforzata” che in sostanza è una via di mezzo tra la zona gialla e la zona arancione.

In zona gialla “rafforzata” bar e ristoranti potrebbero aprire ma solo fino alle 16. In queste regioni persisterebbero i divieti da zona arancione nei fine settimana, e per il weekend del 1° maggio sarebbe comunque previsto il lockdown.

Cambiano colore il Lazio e la Valle d’Aosta

Alla luce dei dati sull’andamento del contagio emersi con l’ultimo monitoraggio dell’ISS, saranno solo due le Regioni che cambieranno ‘colore’, si tratta del Lazio che passa da zona rossa a zona arancione, e della Valle d’Aosta, che invece passa da zona arancione a zona rossa.

Sembra riuscire ad uscire dalla zona rossa il Veneto, che fino all’ultimo momento rischia di restare nella fascia di rischio più alto.  Il governatore Luca Zaia a tal proposito ha commentato affermando che andare in zona arancione “non è impossibile, ma dobbiamo vedere qual è il conto che faranno della settimana trascorsa. Noi lo abbiamo fatto, ma a volte le calcolatrici non danno lo stesso risultato”.

Resta in zona arancione la Liguria, che con un Rt pari a 1 dovrebbe invece essere in zona gialla, come lo stesso governatore Giovanni Toti ha sottolineato. “Tecnicamente sarebbe l’unica Regione gialla del nord Italia con Rt pari a 1, ovviamente non lo siamo perché il decreto Draghi congela la fascia gialla fino al termine delle vacanze pasquali”.

Possibile riapertura parrucchieri in zona rossa

Tra le proposte che l’esecutivo guidato da Mario Draghi sta valutando c’è quella che arriva del centro sinistra, che chiede di prorogare la sospensione della fascia gialla fino a maggio con il decreto che entrerà in vigore a partire dal 7 aprile.

Una proposta che probabilmente non verrà accolta, più probabile infatti che si vada verso la zona gialla rafforzata sopra descritta. In quelle aree in cui il numero dei contagi dovesse risultare sufficientemente basso si potrebbe procedere con la riapertura di bar e ristoranti per pranzo ma solo fino alle 15 o al massimo fino alle 16.

Il governo sta anche valutando la possibilità di riaprire i parrucchieri anche in zona rossa, permettendo lo svolgimento dell’attività come accadeva prima del decreto del 13 marzo. Questo permetterebbe di evitare i rischi di contagio legati agli appuntamenti a domicilio, nell’ambito dei quali per forza di cose non vengono applicate le stesse norme di prevenzione che si adottano all’interno dei locali aperti al pubblico.

C’è poi la questione dei fine settimana, con l’ipotesi di reintrodurre il meccanismo dei prefestivi e festivi in zona arancione per tutta Italia. Poi per il weekend del 1° maggio le misure da rispettare sarebbero quelle del lockdown.

In questi giorni poi c’è anche la questione della proroga dello stato di emergenza, che secondo il ministro della Salute Roberto Speranza (LeU), dovrebbe essere esteso fino a luglio, cosa che stando a quanto riportato da Il Corriere, dovrebbe “consentire di intervenire con provvedimenti urgenti rispetto alle carenze e ai ritardi della campagna vaccinale“.

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