Siamo giunti finalmente all’ultimo giorno di consultazioni, ed è quindi nella giornata di oggi che, per ultima, sarà la delegazione del Movimento 5 Stelle a parlare con il presidente della Repubblica.
Prima dei grillini saliranno al Quirinale le delegazioni di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, ma non sono attese sorprese. I partiti di centrodestra si limiteranno a chiedere il ritorno alle urne per dare la possibilità al popolo di esercitare la propria sovranità, o almeno di fare l’ennesimo tentativo.
Certo, è previsto che in caso di crisi questa si possa risolvere in molti altri modi, e non necessariamente con un ritorno alle urne, tuttavia è anche vero che il partito che ha vinto le elezioni, il Movimento 5 Stelle, si era proposto agli Italiani come un partito tutt’altro che europeista. Dai vari media era stato infatti bollato come populista e sovranista.
Lo stesso Conte in un suo vecchio discorso aveva difeso le posizioni sovraniste del M5s ricordando che sovranità e popolo sono termini che troviamo nel primo articolo della nostra Costituzione. Il punto quindi è che il popolo aveva chiesto un governo contro questa Europa, e quello sostenuto da Pd, Leu e Iv era un governo europeista, come il premier ha recentemente sottolineato.
Ora che anche il Conte bis è caduto si cerca di formare un altro esecutivo, attraverso giochi di palazzo, che sia rigorosamente europeista, quindi non esattamente in linea con il mandato che i cittadini avevano assegnato ai propri rappresentanti, che era quello di andare nella direzione opposta. Ecco perché si dovrebbe tornare a votare, perché il Conte bis non era espressione della volontà popolare, e non lo sarà il Ter, né qualsiasi altro governo europeista.
Italia Viva contraria a dare subito il reincarico a Conte
Il modo in cui si svilupperà questa crisi di governo dipende principalmente dalle posizioni del Movimento 5 Stelle e di Italia Viva, che sono rispettivamente il partito che ha vinto le elezioni ed un partito che secondo i sondaggi ha sì e no il 2 per cento, e che è nato in corsa appena dopo la nascita del Conte bis.
Ieri Sergio Mattarella ha ricevuto la delegazione di Iv, e Renzi non ha posto il veto su Conte, ma ha anche detto di no ad assegnare subito il reincarico al premier uscente. Servirà un mandato esplorativo, per vagliare la possibilità di trovare una nuova maggioranza per la formazione di un esecutivo, ha chiarito l’ex rottamatore, ed ora non resta che capire quale sarà la posizione del M5s.
Nel frattempo Giuseppe Conte ha alla fine ceduto alla tentazione di chiamare Renzi, scegliendo a quanto pare la via dell’umiliazione pochi minuti prima che Italia Viva salisse al Quirinale.
Dell’episodio ha parlato Il Tempo, che ha riportato le parole di Renzi subito dopo la telefonata con il premier uscente. “Imbarazzante, imbarazzante. Davvero imbarazzante” avrebbe commentato il leader di Iv dopo aver chiuso la chiamata, ma almeno il piccolo ‘sacrificio’ di Conte gli sarà valso qualcosa? Pare di no, visto che dopo l’incontro di Iv con Mattarella le probabilità di un Conte Ter si sono ulteriormente assottigliate.
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