Londra e Bruxelles stanno portando ancora avanti le trattative per raggiungere un accordo commerciale, ma quello che vediamo ad oggi è il fallimento di ogni tentativo di giungere ad un punto d’incontro.
La questione della Brexit tiene col fiato sospeso non solo il Regno Unito, ma anche tutti i partner europei che in base all’esito delle trattative si troveranno davanti a scenari completamente diversi.
Il periodo di transizione sta per scadere, visto che la data del 31 dicembre ormai decisamente troppo vicina ne decreterà la fine, e con il 2021 il divorzio tra Regno Unito ed Unione Europea sarà un dato di fatto, con tutto ciò che ne deriva per la Gran Bretagna da una parte e per i Paesi dell’Ue dall’altra.
Il timore è che senza un compromesso tra Londra e Bruxelles a regolare i rapporti commerciali nel futuro la situazione possa divenire piuttosto caotica. Ma quanto sono fondati questi timori? Anzitutto si cerca di capire se davvero il risultato delle trattative sarà un flop con le due parti che non riusciranno a trovare un accordo.
Stando alle ultime news dal Regno Unito, proprio nella giornata di oggi martedì 8 dicembre Boris Johnson si trova a Bruxelles per portare a termine l’ennesimo tentativo, che probabilmente sarà anche l’ultimo, di trovare un punto d’incontro con l’Ue.
Un appuntamento che tutta l’Ue ed i mercati finanziari seguono con grande interesse, nella speranza che le due parti possano effettivamente raggiungere un accordo prima dello scadere del periodo di transizione, cosa che però, almeno per ora, non sembra particolarmente probabile.
Ultime ore di negoziato per giungere ad un accordo commerciale sulla Brexit
Al via gli ultimi colloqui tra il primo ministro britannico, Boris Johnson, e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ma le previsioni non sono poi così rosee, tanto che sono entrambe le parti a ritenere che anche le ultime ore di trattativa tra le due parti non porteranno a nessun risultato.
Nella serata di lunedì Johnson e la von der Leyen hanno parlato della possibilità di raggiungere un accordo, e sono convenuti che tale scenario è ancora piuttosto lontano nonostante i ripetuti tentativi da entrambe le parti di giungere ad un punto d’incontro.
Sussistono quelle che vengono definite ancora oggi “differenze significative” in particolare su tre temi chiave e cioé: diritti di pesca, regole per una concorrenza leale e governance dell’accordo.
Da Londra vedono come sempre più verosimile lo scenario di una Brexit senza accordo, la Brexit No Deal di cui tanto si parlava fin dal principio. Alcuni osservatori ritengono che il premier Boris Johnson si sia concesso le ultime 48 ore di tempo per arrivare ad una intesa, dopodiché non resterà che l’uscita dall’Ue senza accordo.
Il pessimismo nel frattempo sembra aver conquistato anche i Paesi dell’Ue, a cominciare dall’Irlanda, che vive sicuramente più da vicino il tema della Brexit. Il ministro degli Esteri di Dublino, Simon Coveney ha detto che alcuni Paesi si stanno rassegnando all’idea che alla fine si tratterà di una Brexit no deal, vale a dire un’uscita di Londra dal mercato unico dell’Ue e dall’unione doganale senza alcun accordo commerciale.
L’intero blocco dei Paesi dell’Ue si starebbe quindi spostando in un’altra direzione, quella della preparazione di una sorta di piano di emergenza. Una situazione che definire complessa è usare un eufemismo, anche per via delle recenti dichiarazioni che giungono da Parigi, con la Francia che ha già fatto sapere di essere pronta a mettere il veto su qualsiasi accordo che non tuteli adeguatamente i diritti di pesca del suo Paese nelle acque britanniche.
Qualunque accordo dovrebbe in ogni caso essere ratificato tra Ue e Regno Unito entro la fine del periodo di transizione, che come sappiamo scadrà il 31 dicembre. Diversamente la Gran Bretagna sarà fuori dall’Ue senza alcun accordo commerciale, cioè senza regole condivise su nodi di importanza cruciale, in particolare economici e commerciali. In questo scenario ad essere particolarmente svantaggiata sarebbe proprio l’Ue.
Quali sono gli effetti della Brexit sui mercati europei?
È chiaro che l’incertezza intorno alla questione della Brexit, con probabilità sempre più basse che si possa raggiungere un accordo commerciale, non fa bene ai mercati finanziari delle principali Borse europee.
Le azioni degli indici dei Paesi dell’Ue non possono che aprirsi al ribasso dal momento che i colloqui tra Londra e Bruxelles procedono senza risultati e la scadenza del periodo di transizione è ormai dietro l’angolo.
Oggi il FTSE di Londra è in calo di 19 punti a 6.539, il DAX tedesco di 5 punti a 13.262, il CAC 40 francese di 5 punti a 5.563 e il FTSE MIB italiano di 21 punti a 22.064, secondo IG.
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